ogliastra.vistanet.it

La giudicessa Eleonora d’Arborea: la conquista dei castelli grazie ad astuzia e coraggio

Eleonora d’Arborea era una donna saggia, intelligente e molto furba.

I castelli da lei conquistati furono da lei presi non con le armi ma con l’astuzia. Fu il caso del castello di Monreale che Eleonora desiderava perché poteva diventare un ottimo presidio e baluardo per le truppe.

Occorreva però trovare uno stratagemma per ingannare il castellano. Questi viveva con una bellissima nipote per la quale nutriva grande stima. Il castellano non prendeva mai nessuna decisione senza prima consultarsi con lei. Eleonora mandò allora al castello un suo messaggero il quale aveva il compito di informare il castellano della sua intenzione, quella di maritare la nipote con il proprio figlio.

Appena appresa la notizia, il castellano si ribellò, non voleva proprio saperne di lasciare la fanciulla in balia di chiunque e, sicuro che ella avrebbe rifiutato, la fece chiamare. Ma la nipote sorprese tutti, era ben felice della proposta e nonostante le contrarietà della zio accettò e si contravvenne ad una proposta di matrimonio.

Fu così che Eleonora ebbe la possibilità di mettere a punto il suo piano.                                           

Nottetempo il figlio sarebbe andato a trovarla e le guardie non avrebbero dovuto ostacolare il suo ingresso al castello. Una delle notti seguenti, Eleonora, vestita da uomo, corse verso il castello in groppa al suo cavallo e con al seguito il proprio esercito. Giunti al castello, i soldati si appostarono in attesa, poco distanti, mentre Eleonora, con le sembianze del figlio riuscì a varcare la soglia.  Appena penetrò nel cortile, diede il segnale di via libera ai soldati.

Senza nessun assedio o spargimento di sangue, la giudicessa riuscì ad impossessarsi della fortezza, con il solo espediente dell’astuzia.

Eleonora fece uso della propria furbizia anche in un’altra occasione.

Alcuni feudatari di Bosa si ribellarono al giudicato d’Arborea. Questi si trovavano nel castello Malaspina ed erano tutti ben armati, pronti ad affrontare le truppe del giudicato d’Arborea. Fu allora che Eleonora escogitò un piano. Giunse di notte a Bosa e, travestita da pezzente, si finse una spia che fuorviò il capo dei ribelli con notizie false. Disse che Eleonora aveva inviato a Bosa degli uomini perché corrompessero con del denaro gli abitanti della città. All’udire queste parole tutti si precipitarono a Bosa con l’intento di sviare il complotto. La spia fu lasciata da sola nel castello e, quando le guardie si assopirono, salì su in cima e da lì fece il cenno del via libera al proprio esercito.

Tratto dal libro “Leggende e racconti popolari della Sardegna” di Dolores Turchi. 

Exit mobile version