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Roberto Marino Marceddu scrive a Ivan Mameli: «Abbiamo un punto di vista un po’ diverso»

«Ho letto con attenzione il tuo intervento a proposito del confronto degli amministratori ogliastrini con Salvini» Roberto Marino Marceddu, Capogruppo Consiliare ed ex sindaco di Gairo, scrive a Ivan Mameli, Sindaco di Bari Sardo, esprimendo un punto di vista che definisce “un po’ diverso”. Mameli ieri ha pubblicato sui social una lettera mandata a Salvini in cui spiegava al vicepremier tutti i disagi dell’Ogliastra.

«Sono d’accordo sulla necessità di approfondire i problemi del territorio col Ministro (e non solo) , ma ciò andrebbe fatto a mio avviso tra qualche mese, dopo la campagna elettorale, per evitare confronti ora poco credibili perché inquinati da essa e dalla naturale competizione tra candidati e partiti. Inoltre, prima di un confronto col Governo, appare opportuno e strategico il confronto con la nuova Giunta Regionale per assumere comunità di intenti rispetto agli obiettivi da perseguire» scrive Marceddu.

Sottolinea come il Ministro, temporaneamente nell’Isola, «non potesse dar luogo all’approfondimento dei problemi  locali e regionali. Ciononostante, il Ministro ha affermato la cosa più importante: il Governo può essere a fianco alla Sardegna e impegnarsi per essa, ma sono i sardi a dover trovare le giuste soluzioni. come sempre da me sostenuto e scritto giustamente anche da tanti».

Ribadisce poi: «Ritengo sia una corretta impostazione, è giunta l’ora di smetterla di attendere la solita assistenza da Roma! Caso mai, i sardi anziché piangersi addosso dovrebbero valutare il nuovo Governo ponendo sul tavolo proposte serie e credibili e vedere come le stesse vengono accolte. Gli ogliastrini dovrebbero portare strategie e piani elaborati ormai da decenni (sappiamo tutto sommato cosa ci serve e dobbiamo solo affinare strategie ed obiettivi) sul tavolo di Cagliari e, unitamente alla Regione, chiedere un supporto governativo per l’attuazione facilitata. Appare evidente, poi, come sia la Regione che lo Stato non possano esimersi, in tale ottica di facilitatori dei processi di sviluppo locale, dall’assumere provvedimenti e norme necessarie per rimuovere blocchi e ostacoli oggi inibitori di tali processi per l’intera Isola e non solo».

Le colpe non sono del Governo, aggiunge, se non in minima parte per quanto riguarda “territorio, enti locali, infrastrutture, sanità, settore agropastorale, industrie, aeroporto, porto e strade, nonché su burocrazia, urbanistica e turismo, e tutte le altre materie da te accennate non sviluppabili in questo contesto”.

«La colpa – afferma Marceddu – è dei sardi che sin dai piani di rinascita non hanno saputo governare bene le risorse e le scelte per lo sviluppo, attuare pienamente lo statuto, riempiendosi di leggi, vincoli e procedure burocratiche assurde e dicendo spesso no a tutto come nel settore energetico».

Poi parla dell’immigrazione, altro argomento su cui Ivan Mameli si è soffermato nella sua lettera: «Sui processi migratori si prende, definendoli poco importanti per il territorio, secondo me un grande abbaglio. A mio avviso non si capisce e intuisce che, se non si affronta il problema Africa il suo boom demografico, nel giro di poco tempo deflagrerà in tutta Europa mettendo a repentaglio non solo la soluzione degli attuali squilibri e problemi sollevati e ricordati, ma il nostro sistema di vita. Altro che non è importante, è vero il contrario, oggi è uno degli aspetti più rilevanti e l’unica macchia per Salvini che ha il merito di interrompere business e invasione voluti dalla folle sinistra, caso mai, è proprio quello che dovrebbe essere più incisivo nello spingere nelle sedi sovranazionali per affrontare il nodo Africa direttamente in quel continente».

Anche per la questione videosorveglianza, dice Marceddu, «in passato tanti comuni erano riusciti ad ottenere importanti finanziamenti, senza piangersi addosso e adoperandosi per accaparrarseli con progetti concreti presentati direttamente a Roma. Queste sintetiche osservazioni si prendano come mere riflessioni rispetto a quanto argomentato, nella logica costruttiva e positiva del confronto civile e democratico. All’uopo, il primo confronto e approfondimento, in attesa del disbrigo della pratica della campagna elettorale, andrebbe realizzato tra gli amministratori locali ogliastrini, non limitando lo stesso ai Sindaci, ma coinvolgendo attivamente e concretamente i vari consiglieri comunali e popolazioni. Le stesse forze politiche, poi, dovrebbero assumere anche nei contesti locali posizioni di sintesi e condivise, evitando in questo periodo delicato fughe in avanti dei singoli».

Tutto ciò in modo da mettere in una buona posizione i candidati di partito, insomma.

Marceddu sottolinea come questa sua lettera non sia di polemica ma di confronto.

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