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Pane fresco, assegnati i primi 76 marchi. Molti anche in Ogliastra

Foto: Panificio Pan Dem, Villagrande

Foto: Panificio Pan Dem, Villagrande

Sono 76 i panificatori e le rivendite che potranno già utilizzare il contrassegno per il pane fresco messo a disposizione dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio. L’elenco dei primi operatori autorizzati è stato pubblicato nei giorni scorsi sul sito della Regione.

Ogliastra, lista di panifici che hanno ricevuto il marchio:

Villagrande, Pan Dem;

Ulassai, Panificio Piras;

Tortolì, Vecchia Forneria srl;

Arbatax, Ditta Fanni Giovanni;

Villanova, Panificio Villanova (Orrù Paola);

Triei, Panificio Gaias Nicola F.;

Lotzorai, Panificio Ferreli;

Perdasdefogu, Panificio Marci Bruno;

Ilbono, Panificio di Franca Angela Contu;

Tortolì, Panificio La Spiga;

Arzana, Panificio Stochino Valentino;

Bari Sardo, Panificio Lilliu Gisella;

Ilbono, Panificio Antico Forno;

Jerzu, Panificio Artigiano Porcu Francesco;

Lanusei, S.F.SARDA.A.PAN.;

Tertenia, Sa Spiga Dorada di Contu Armando.

«Si completa così – dice l’assessora Barbara Argiolas – l’iter partito con la definizione e l’approvazione del marchio previsto dalla legge regionale del 2016, la sua registrazione e ora la possibilità di utilizzarlo e esporlo. L’obiettivo del contrassegno PANE FRESCO è duplice: tutelare i panifici, le loro produzioni di pane e prodotti da forno e le piccole attività artigianali e commerciali ma anche  garantire al consumatore la certezza di un prodotto fresco, sano e di qualità».

Segnale concreto. «Si tratta – aggiunge Argiolas – di un primo elenco ricognitivo, relativo a quanti hanno aderito alla manifestazione di interesse per l’utilizzo del contrassegno, bandita nel marzo scorso. Nelle  prossime settimane verrà aperta la procedura e i panificatori interessati potranno inoltrare  la richiesta del contrassegno attraverso lo sportello SUAPE (Sportello Unico per le Attività produttive e per l’edilizia): l’elenco si aggiornerà periodicamente con l’inoltro delle istanze al nostro Assessorato».

Il marchio PANE FRESCO, sottolinea la titolare dell’Assessorato, è soprattutto «un segnale concreto nei confronti di un comparto sempre più minacciato dalla diffusione dell’offerta di pane congelato o precotto. Con gli operatori abbiamo aperto un tavolo tecnico che ha visto la collaborazione fattiva delle associazioni di categoria che ha portato alla condivisione della legge n. 4 del 21 marzo 2016, con la quale la Regione ha normato e disciplinato in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane per modernizzare e valorizzare l’intera filiera della Sardegna e le sue tipologie tipiche conosciute anche al di fuori dell’isola e, nello scorso mese di gennaio, all’approvazione da parte della giunta regionale del nuovo contrassegno e dell’identità visiva coordinata scaturite da un concorso di idee».

Le modalità. Gli operatori presenti nell’elenco possono utilizzare il contrassegno che attesta la vendita di “PANE FRESCO” con le seguenti modalità: dovranno riportare nella targa di licenza del contrassegno il numero d’iscrizione all’elenco e il numero di iscrizione al Repertorio Economico Amministrativo (R.E.A.); saranno tenute a rispettare le disposizioni grafiche e normative indicate nella disciplina di utilizzo e sottoscritte all’atto della manifestazione d’interesse. Il marchio PANE FRESCO potrà essere esposto in maniera visibile nelle sedi di produzione e vendita o sui sacchetti o sulle altre modalità di confezionamento. Non potrà essere modificato, alterato o contraffatto in alcun modo e potrà essere revocato qualora, durante l’opera di vigilanza e controllo esercitata dalle ASL e dai Comuni competenti, vengano riscontrate violazioni di quanto normato dalle legge 4/2016 o comportamenti che danneggiano la filiera di qualità rappresentata dal contrassegno.

Cibo e fattore di sviluppo. «La Regione – conclude l’assessora –  intende continuare l’opera di tutela, rilancio e valorizzazione di una delle nostre produzioni agroalimentari più autentiche e legata al nostro vivere quotidiano: il pane non è solo un alimento base del nostro mangiare, un pilastro dell’identità culturale delle comunità sarde ma anche un fattore di sviluppo sociale ed economico soprattutto nelle nostre zone interne, dove i panifici e le piccole attività artigianali e commerciali ricoprono il ruolo di presidi del territorio. Inoltre, per incentivare l’acquisto e il consume del pane fresco e diffondere una migliore educazione alimentare, in queste prossime settimane ripartirà la campagna di comunicazione mirata alle famiglie, ai giovani e ai giovanissimi».

Leggi l’elenco completo: http://www.regione.sardegna.it/j/v/2644?s=1&v=9&c=390&c1=1284&id=73587

Foto: Panificio Pan Dem, Villagrande.

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