ogliastra.vistanet.it

Intervista alla scrittrice Valeria Pecora, vincitrice del Premio Matteotti 2018

Articolo di Maria Lidia Contu 

Valeria Pecora originaria di Arbus, un paese di circa seimila abitanti nel sud Sardegna, è figlia di due isole, da quando i propri nonni emigrarono dalla Sicilia per venire in Sardegna, a lavorare nelle miniere di Montevecchio. E’ da qui, da questi ricordi, da quest’esperienza dei propri avi che nasce l’ambientazione di Mimma, il romanzo, di recente vincitore del prestigioso Premio Matteotti.

Ma Valeria non è solo una scrittrice. Appassionata di arte ha conseguito la laurea in operatore culturale per il turismo, corso di laurea istituito dal grande Coroneo e in seguito, grazie al suo amore per lo studio si è specializzata in Storia dell’arte e in Curatore dell’arte contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma.

Valeria infatti adora l’arte ma nutre anche un grande amore per la propria terra, per i suoi artisti, per i letterati che nel corso degli anni hanno rivestito un ruolo speciale, quasi magico. Così vorrebbe inseguire così i propri sogni ma l’Italia Paese della cultura e della bellezza, Paese di artisti e di letterati, Paese di storia, di paesaggi meravigliosi, di gente creativa e ospitale, non è in grado di valorizzare al meglio le sue risorse e così dopo alcune esperienze di studio in Inghilterra e in Spagna, Valeria si immerge nel turismo, dove attualmente lavora.

Nel frattempo inizia a prendere forma la sua passione per la scrittura, un amore sempre nutrito fin dall’infanzia, fin da quando in famiglia si dedicava alla lettura. Una passione nutrita sia dai numerosi libri che leggeva che dagli incoraggiamenti e stimoli dei propri precettori. Così Valeria inizia a scrivere, scribbacchiando riflessioni e pensieri personali e in seguito decide di incanalare meglio queste forze per dare forma al proprio sogno. Nascono i due romanzi: Le cose migliori e Mimma con cui raccontare ombre e segreti, le cose che non si vedono, le crepe delle persone. “Dietro ogni cicatrice c’è sempre un lungo percorso” dice.

Il primo romanzo, Le cose migliori è un romanzo attuale. Il suo tema principale è la malattia raccontata dal punto di vista del familiare. I familiari vivono condizioni di stress, situazioni di abbandono, spesso vengono lasciati da soli. Con suo romanzo Valeria vuole indicare che è giusto uscire allo scoperto, raccontare anche un punto di vista di chi spesso soffre all’ombra della situazione sfidando paure e pregiudizi.

Mimma è invece un racconto ambientato nelle Miniere di Montevecchio in Sardegna. La protagonista nasce a Genna Serapis durante il periodo fascista e le sue vicende si snodano sullo sfondo di cinquant’anni di storia fino al 1972, gli anni delle Brigate Rosse. Mimma, figlia di un’umile cernitrice e di un falegname, è una donna che trova il suo riscatto nella scuola e per fuggire dalla fatica del lavoro in miniera approderà alla coltivazione dello zafferano.

È una donna forte e fragile allo stesso tempo, capace di affrontare i dolori più terribili e di tornare a vivere ogni volta grazie all’amore. Delle donne nessuno aveva mai parlato, delle ingiustizie, dei soprusi a cui esse dovevano sottostare a causa degli uomini. Ma Valeria non vuole parlare solo di questo.

Attraverso le vicende della protagonista Valeria vuol parlare della lotta delle donne, delle loro lotte, delle loro sofferenze per riscattarsi dalla propria situazione, perché nessuno è obbligato a seguire perdutamente il proprio destino.

 

Exit mobile version