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Apocalypse Mum: le chat delle mamme, si può fare senza?

Gruppo classe, gruppo danza barra piscina barra calcio barra karate, gruppo catechismo, gruppo scuola di inglese, gruppo scuola di musica, gruppo Boy Scout. Ovviamente questa è solo la punta dell’iceberg, i gruppi fissi. Poi ci sono quelli a tempo determinato, gruppo pizzata di fine anno, regalo alla maestra (natale) regalo alla maestra (fine anno), festa di Gina, saggio finale, prima comunione, foto di gruppo, costumi per la recita, gita e possiamo continuare all’infinito, tante quante solo le occasioni che ci complicano la vita. Voi direte, basta starne fuori… Scherzi?! Non si può. E se la maestra chiede dei pennarelli, che faccio, li compro senza sentire cosa comprano le altre mamme? Li vuole punta grossa o punta fine? Antimacchia o con la macchia? da 12, 24, 36 o 48? Non posso sbagliare, lasciare che il pargolo si presenti a scuola con i pennarelli non omologati dal gruppo classe. Se la mamma di Kevin ha trovato la confezione da 48 pezzi che contiene anche il colore del gallo di signor Michele, deve averlo anche mio figlio che poi ci resta male.

E putacaso che il capo Scout chieda un pacco di salviette umidificate: per tutti gli usi o solo per mani e viso? Con chiusura a strappo o col tappo ermetico? Profumati alla cannella del Tibet o alla stella subalpina dell’Appennino Tosco-emiliano? Perché questi sono dettagli fondamentali, e quindi bisogna stare nel gruppo per sapere come regolarsi. Ma soprattutto, vuoi non approfondire il problema con una bella, corposa discussione a 40 mani sul perché il Capo scout ha chiesto queste salviette? Non vorrai mica che le compriamo così sic et sempliciter perché servono, si avverte forte l’esigenza di sviscerare il problema con almeno 345 messaggi. D’altra parte il mese scorso la mamma di Chantal ha portato quelle dell’Ikea, per far sapere a tutti che era a Milano, capirai, sono le stesse dell’Ikea di Quartu, sicuramente le ha prese lì, anzi sai che c’è? Ora faccio un gruppo solo con la mamma di Grazia, di Graziella e dell’altra che non mi ricordo come si chiama. Santo cielo, una mamma avrà anche diritto di criticare le altre in libertà! C’è tutto un sottobosco di mini gruppi, formati da tre o quattro mamme amiche fidate, che sfornano critiche al vetriolo, di solito i sottogruppi hanno nomi tipo “le migliori della III A”, “Poche ma buone”, “Tutta invidia”. In realtà dovrebbero chiamarsi “Fisso criticando” oppure “50 sfumature di crastuli”, faccine che vomitano verde a go go.

A proposito di faccine…parliamone. Se c’è un tipo di chat in cui le faccine abbondano è proprio quello dei gruppi delle mamme, ma attenzione, le mamme in chat le usano in maniera impropria. L’urlo di Munch non vuol dire propriamente “Ommioddio che paura”, ma assume un significato diverso a seconda della parola che accompagna: Munch + oggi tanti compiti, non vuol dire: Ommiodio passerò un pomeriggio infame, ma significa Ommioddio passerai un pomeriggio infame (Perché tuo figlio è asino, il mio no). Munch+ pare che Maicol (sì sì si scrive come si legge: Maicol) abbia i pidocchi, non vuol dire Ommioddio poverino, no no vuol dire Ommioddio lo sapevo, è lui che li porta. La mamma di Nicole scrive: oggi Nicole ha l’influenza, mi passate i compiti? E giù una cascata di lacrimucce, ma nessuno dispiacimento, la lacrimuccia sta a significare tienitela a casa un mese. E gli occhi a cuore? Abbondano. Perché i figli si sa so’ piezz’e core. A proposito di abbondanza, possiamo un attimo soffermarci sull’uso smisurato delle cappa? Ma quante se ne usano? No perké non è ke sia kosì complikato mettere un akka vicino a una c. E se le cappa abbondano, scarseggiano le vocali, c’è gente che scrive nn, cmq, dp, la buonanima di Mike Buongiorno, ve le avrebbe vendute volentieri un po’ di vocali. E in una chat 4 mori, non può mancare la sequela di ched’è e sed’è, al netto di un’infinità di errori di ortografia non certo ascrivibili al T9. Ammettetelo che la tentazione di correggerli l’avete avuta anche voi, ma poi ci avete ripensato, per non scatenare l’inferno, che non siete Russell Crow e nemmeno Guido Meda. Ciascuna di voi ha assistito a una lite in chat, perché offendersi è un attimo, il fraintendimento è dietro l’angolo. A volte, anzi avvolte, come scrivono in molte, basta dimenticarsi un “non”. La negazione diventa affermazione e prima che si riesca a correggere il tiro, l’altra è già partita con l’insulto di replica e a quel punto è ormai troppo tardi. In genere (se non si ha di meglio da fare) si prendono i popcorn e si segue la lite, il guaio è che le contendenti spesso tirano in ballo altre mamme e dal diverbio a due alla maxi rissa il passo è veramente breve. Alla fine, dopo ore di discussione, quella che aveva acceso l’innesco si arrende, spiega che si era dimenticata di scrivere “Non” e torna il sereno. Intanto voi vi accorgete che è ora di cena non avete combinato niente.

Comunque, anzi cmq, non è affatto vero che senza i gruppi delle mamme non si vive, esistono (rarissimi esemplari) di mamme che non ne hanno mai fatto parte e vivono benissimo, vivono (felici) ai margini della società scolastica. Quindi se siete allo stremo e non ce la fate più, sappiate che i gruppi non rientrano nella categoria dei mai più senza, quindi toccate pure la voce “abbandona” delle impostazioni chat e sarete le ben venute nel club Jack Frusciante, uscite dal gruppo finké siete in tempo…

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