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Salute. La rete ospedaliera sarda bocciata a Roma, ma la Regione non ci sta

ospedale lanusei

Il ministero della salute si è espresso negativamente riguardo la rete ospedaliera sarda.  Non rispetterebbe, si dice, il decreto 70. Un parere non definitivo: per la valutazione definitiva i documenti andranno fatti pervenire entro e non oltre il 31 ottobre 2018. Rivedere tutto il programma in due mesi, questo il succo del discorso. È stato Solinas – sardista, del Psd’az – a diffondere questa notizia.

Pronta la risposta di Arru che chiarisce che la Regione è pronta a difendere le proprie scelte.

«Il senatore Solinas cerca di mischiare le carte, soffermandosi sul fatto che avrei nascosto il parere del Ministero della Salute e non, invece, sul parere stesso, che di fatto porterebbe alla chiusura dei nostri ospedali» Così l’assessore Luigi Arru sull’intervento del senatore Christian Solinas.

«Il documento è stato  protocollato il 7 settembre ma spedito via PEC dal Ministero solo ieri.  Fatta questa premessa – prosegue Arru -, siamo pronti a confermare e difendere quanto contenuto nella Rete voluta dalla Giunta, dalla maggioranza e dal Consiglio regionale. Non abbiamo stravolto il Dm 70, ma abbiamo utilizzato le prerogative che ci assegna per salvare ospedali difficilmente raggiungibili a causa dei collegamenti stradali e delle infrastrutture. Il senatore su questo non interviene, però, di fatto sposando la linea del Ministero, e quindi del Governo, che porterebbe alla chiusura dei nostri ospedali. Il tutto alla faccia dell’Autonomia, rivendicata in Sardegna, dimenticata all’ombra della Lega. Noi – continua Arru – difenderemo la nostra proposta e ci aspettiamo che la battaglia vada oltre l’appartenenza partitica, e veda mobilitati il Consiglio regionale, le amministrazioni comunali, i cittadini. Magari cosi capiremo anche da che parte sta il senatore Solinas, se con i Sardi o con chi vuole togliere loro servizi».

A essere a rischio, Iglesias, Guspini, Isili, Muravera, Bosa, La Maddalena, Tempio, Ozieri e Lanusei.

 

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