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Legge suinicoltura, la Giunta regionale rassicura: “Allevamento e produzione del maialetto continueranno”

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《Nessuno di coloro che producono il maialetto ai fini della vendita e del consumo proprio dovrà smettere di farlo》. I consiglieri regionali del Pd rassicurano che la millenaria tradizione sarda di produzione e vendita del porcetto non subirà conseguenze dopo l’approvazione della nuova legge regionale 28 approvata quasi all’unanimità il 2 agosto, denominata “Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda” e che ha acceso numerose polemiche.

《La normativa – sottolinea il presidente della Commissione agricoltura della Giunta Pigliaru Luigi Lotto – valorizza la produzione, l’allevamento e la vendita del maialetto secondo canoni di sicurezza al fine di eradicare del tutto la peste suina africana, obiettivo. Obiettivo quasi raggiunto》.

Degli oltre 15mila allevamenti registrati all’anagrafe suina, 315 sono di tipo familiare e per questi la normativa prevede che si possano tenere fino a 4 capi non riproduttori. 《La legge approvata parla chiaro: non c’è alcun divieto per questo tipo di allevamenti di registrarsi all’anagrafe suina e poter far riprodurre e vendere i maialetti》, continua Lotto. In sostanza, ciò che la nuova legge chiede agli allevatori di tipo familiare che volessero allevare e produrre i suini è la registrazione ai fini del censimento e della regolarizzazione dell’attività.

《Vorremmo tornare ad esportare le nostre carni – afferma l’assessore all’agricoltura Pier Luigi Caria – Grazie a questa nuova normativa tuteliamo la salute del consumatore e allo stesso tempo i produttori e allevatori》. Tra gli altri obiettivi del nuovo regolamento vi sono la valorizzazione del comparto suinicolo isolano, l’avvio di programmi di formazione e professionalizzazione per gli operatori del settore, la valorizzazione dei prodotti suinicoli con marchi di qualità e la salvaguardia del suino di razza sarda.

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