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Curiosità. Centinaia di villaggi sardi scomparvero tra il XIII e il XIV secolo, perché?

Foto: Angelique Colté

Foto: Angelique Colté

È negli anni ’60 del Novecento che la scomparsa di centinaia di villaggi tra il 1200 e il 1300 inizia a diventare tema privilegiato. D’altronde le metodologie di studio si affinano, le ricerche si fanno corpose e l’incrocio di fonti documentarie, cartografiche e materiali favorisce le risposte.

Innanzitutto, son state individuate tre fonti principali di spopolamento: epidemie, guerre e feudalesimo. Nel periodo giudicale, c’erano moltissime proprietà di medie-grandi dimensioni. Il segno distintivo è che fossero capaci di auto sostenersi, di commerciare. La dominazione pisana del XIII secolo avrebbe, perlomeno secondo alcuni, favorito la stabilità di questi ultimi. Intanto però nella Sardegna dell’interno le popolazioni iniziavano a riunirsi per fronteggiare difficoltà di tipo produttivo.

Nel XIV secolo ci fu la crisi dei villaggi agrari e la diffusione, in Sardegna, dell’allevamento. La pastorizia che si affermava sull’agricoltura determinò di fatto la natura degli insediamenti. La transumanza, per esempio, iede inizio alla realizzazione delle “pinnettas”, capanne di villaggi temporanei. A partire dalla fine del Medioevo, la lunga lista di villaggi scomparsi diventò materia di studio per i contemporanei che ne contavano tra 400 e 800. Nella seconda metà del ‘900, vennero censiti da John Day – che ne contò 790 – e da Angelo Terrosu Asole e Francesco Cesare Casula – 694 –.

Le leggende che vedono come causa dello spopolamento i banditi, molto diffuse, nasconderebbero per gli studiosi dinamiche diverse: quando i rapporti con gli esterni diventavano più importanti di quelli interni – nuove relazioni sociali, economiche, familiari – gli individui migravano verso il nuovo centro portando con sé anche “il diritto di proprietà” su una certa estensione e quello del culto dei santi. Gli stessi territori dei villaggi abbandonati diventavano spesso oggetto di contesa tra villaggi vicini.

Fonte: Antonio Maccioni “101 perché sulla storia della Sardegna che non puoi non sapere”, Newton Compton Editori, 2017

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