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San Vero Milis. Più di mille firme contro “lo scempio ambientale di Su Pallosu”

Il progetto è nell’aria da tempo, promosso dall’Assessorato agli Enti Locali: un campo boe di circa 7200 mq, atto ad accogliere 32 imbarcazioni, nello specchio acqueo antistante la costa della borgata marina di Su Pallosu, a San Vero Milis, che conta oggi meno di una decina di residenti. Un progetto contro il quale si sono immediatamente scagliati gli ambientalisti – fra cui Irene Lutzu, prima firmataria e proponente – che hanno parlato di vero e proprio «scempio ambientale», poiché «localizzazione prescelta non appare consona per motivi economici, ambientali, giuridici e di sicurezza pubblica».

Come sottolineano i promotori della petizione, lanciata nelle scorse settimane e che al momento registra già più di 1100 firmatari, «Su Pallosu è tra le 271 spiagge dell’Isola monitorate in quanto facenti parte della fascia ad alta criticità, e per cui Regione e Comune hanno avviato da tempo una serie di interventi atti a limitare gli effetti dell’erosione costiera». Sarebbero quindi numerose, secondo gli ambientalisti, le conseguenze negative del progetto, a partire dai danni economici connessi alla riduzione del flusso turistico, che verrebbe disincentivato dai divieti di balneazione, fino al peggioramento delle condizioni per residenti e pescatori della zona, già complicate dagli effetti dell’erosione costiera cui l’intera costa è sottoposta.

Come sottolineato dai promotori, inoltre, l’intervento era già stato bocciato nel febbraio del 2018 dal parere della Soprintendenza Archeologica, che lo avevo giudicato come “negativo e non superabile con prescrizioni o modifiche progettuali”, il quale rimarrebbe oggi pienamente vincolante nonostante un ricorso al TAR del proponente. Per questo i primi destinatari della petizione sono ora il sindaco di San Vero Milis, l’assessore regionale all’ambiente e il presidente della giunta regionale, a cui viene chiesto di «adoperarsi, nell’ambito delle loro competenze, affinché venga impedita la realizzazione dello scempio nell’area in oggetto, attraverso l’emanazione di tutti gli atti amministrativi necessari».

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