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Perdas, sciopero degli addetti alle pulizie del PISQ. “Situazione non più tollerabile”

Settanta addetti alle pulizie del Pisq si sono trovati questa mattina di fronte ai cancelli del Poligono di Perdasdefogu per manifestare il loro malcontento attraverso uno sciopero, da ben due mesi i lavoratori, divisi tra Capo San Lorenzo e Perdasdefogu, non percepiscono lo stipendio. Al loro fianco i sindacati per dire basta a questa situazione.

«Oggi siamo qui  per dire stop a questa macelleria sociale, che sta andando avanti da troppo tempo- ha detto Sara Lorrai della Cisl Ogliastra–  questa azienda si è aggiudicata l’appalto a marzo e si è presentata in modo arrogante, non ha voluto fare nessun incontro con le parti sociali,  nessuna contrattazione, automaticamente hanno applicato in modo unilaterale un contratto diverso da quello in possesso dei lavoratori,  che ha  comportato un taglio sull’orario di lavoro intorno al 35 – 40 % . Questi  lavoratori – ha proseguito Lorrai- da due mesi non percepiscono lo stipendio, e in  un territorio devastato dall’ alto tasso di disoccupazione e dalla grave crisi economica, una riduzione dell’orario di lavoro e una perdita di questo genere  ha delle ripercussioni altamente negative, siamo qui per dire basta a una situazione che si sta portando avanti già da dieci anni, le aziende che prendono gli appalti rimangono due o tre mesi e se ne vanno dando il benservito ai lavoratori, noi come sindacato andremo  avanti con questa lotta al fianco dei lavoratori.»

«Come organizzazioni sindacali abbiamo dichiarato  prima lo stato di agitazione – ha affermato Giovanna Muscau Cgil – abbiamo chiesto l’intervento delle Prefetture per cercare di risolvere la situazione non più tollerabile che si è venuta a creare all’interno delle basi militari, l’anno scorso con le mense e oggi con le pulizie.  Sono stati affidati dei lavori con un ribasso molto alto tutto a discapito dei lavoratori con un taglio intorno al 40% delle ore di lavoro con un contratto che non rispetta quelli già in essere (contratto collettivo nazionale del lavoro)  adesso si è passati agli artigiani rispetto ai multiservizi di conseguenza oltre al taglio delle ore c’è anche il taglio del salario. Siamo qui per protestare contro l’azienda, ma anche per chiedere  all’amministrazione militare che c’è sul territorio  che prima che vengano affidati i lavori, vengano  osservati determinati requisiti,  non è possibile- ha continuato Muscau-  che le aziende arrivino e se ne vadano lasciando i lavoratori senza salario, abbiamo diverse cause in corso, ed ora siamo arrivati al culmine.»

« Oltre Perdas anche gli addetti di Capo San Lorenzo si sono affiancati per una lotta unitaria per rivendicare i propri diriritti contro  una società che si è rifiutata di dialogare con le organizzazioni sindacali, si è rifiutata di avere un incontro e di non rispondere neanche alle richieste fatte dagli Enti Istituzionali come la Prefettura, questo è solo l’inizio siamo stanchi di continuare  con questa macelleria sociale in un territorio già provato da una crisi che ancora non vede vie di uscita, non si può permettere che si continui a perdere forza lavoro» ha concluso Giovanna Muscau

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