ogliastra.vistanet.it

Bari Sardo, la riproduzione dell’abito tradizionale di metà ‘800 si rivela un successo, boom di presenze per “Coloris e Manteddus”

Foto: Claudio Maullu

Ci sono voluti quasi tre anni di lavoro e di ricerca per riuscire a riprodurre il vestiario della tradizione bariese di metà ‘800.

Ma la passione e la tenacia dell'”Associazione Culturale Nostra Signora di Monserrato” ha dato i suoi frutti, tanto è che ieri a Bari Sardo, durante il convegno “Coloris e Manteddus” i tantissimi partecipanti hanno avuto il privilegio di poter ammirare i due “costumi” – maschile e femminile- interamente riprodotti con le stoffe tradizionali.

Un vero successo di pubblico, ma anche un’occasione per riscoprire le nostre radici e per poterle valorizzare.

“Coloris e Manteddus” ha visto la partecipazione di importanti relatori, la referente del museo etnografico di Nuoro, Franca Rosa Contu e lo studioso e antropologo Ignazio Sanna, che hanno gradito l’impegno profuso per la realizzazione di questo “progetto”.

La neonata associazione Bariese, è stata la prima, in Ogliastra, a riprodurre fedelmete l’abito del proprio paese, partendo dalle tavole dell’acquarellista Giovanni Gessa, risalenti al periodo 1858-60, che raffiguravano appunto abiti di diversi paesi della Sardegna, e tra questi anche Bari Sardo.

«Siamo molto soddisfatti del successo ottenuto ieri- spiega Gabriele Lai dell’Associazione Culturale bariese- abbiamo avuto un ottimo riscontro di pubblico, e appassionati del vestiario sardo sono arrivati qui da tutta l’isola.»

Un convegno riuscito, ma è solo la prima tappa. L’interesse suscitato con questo prezioso lavoro non è da sottovalutare, ed anzi ha già creato un ponte per altre collaborazioni simili in altri paesi ogliastrini come Tortolì ed Elini.

L’attenzione dell’Associazione Culturale Nostra Signora di Monserrato verso la riscoperta della tradizione sarda ha portato con sè un grande successo, “Coloris e Manteddus” ne è stata la prova.

Foto: Claudio Maullu

 

 

 

Exit mobile version