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Auguri a Roberto Bergamaschi. I 57 anni dell’ala tornante del Cagliari di Giagnoni

Oggi ricordiamo il compleanno di uno dei migliori centrocampisti del Cagliari degli anni ’80. Roberto Bergamaschi nasce a Cassano d’Adda (paese famoso per aver dato i natali a Valentino Mazzola), il 7 settembre 1960. Nel 1978-79, non essendo mai sceso in campo con l’Inter, viene ceduto in prestito, per la stagione successiva ai neroazzurri del Pisa. Rientrato all’Inter, viene girato al Brescia, qui esordisce in Serie A. Nel 1981-82 ritorna in prestito al Pisa e finalmente nella stagione 1982-83 trova impiego stabile nell’Inter, disputando 25 incontri. A fine stagione viene però ceduto al Genoa dove disputa due stagioni. Nell’estate del 1985 Renzo Ulivieri lo porta in Sardegna.

La situazione del Cagliari è critica, al termine del torneo cadetto 1984-85 è retrocesso in C 1, ma il 19 luglio la Federazione lo ripesca al posto del Padova, escluso per illecito sportivo. Con rinnovato entusiasmo, anche se con la prospettiva di un campionato di Serie B dal basso profilo, visto che le casse societarie sono in grave deficit, parte la stagione.

Cagliari 1986-87

Roberto Bergamaschi viene impiegato prevalentemente nel ruolo di tornante. È un calciatore molto rapido, dotato di un poderoso tiro che può scagliare con entrambi i piedi. In questo modo può rendersi molto temibile su calcio di punizione, i tifosi sperano che i suoi tiri possano rimpiazzare le cannonate mancine di Vittorio Pusceddu, ceduto per rimpinguare il bilancio. Dopo una discreta partenza nelle prime 4 giornate, il Cagliari ritrova la vittoria solamente alla quattordicesima giornata. La squadra è discontinua, anche il rendimento di Bergamaschi ne risente. A dicembre c’è una piccola ripresa che lascia ben sperare, ma poi la squadra cola nuovamente a picco. Dopo la sconfitta per 4 a 1 con il Genoa, Ulivieri viene esonerato e sostituito da Gustavo Giagnoni.

Con il girone di ritorno il Cagliari aveva anche abbandonato il completo rossoblù che sul petto riportava una male augurante grossa C. Col il tecnico sardo il Cagliari riprende ad inanellare risultati positivi. Il 16 marzo 1986 il Cagliari si impone nettamente sulla Lazio di Gigi Simoni, dopo l’1 a 0 siglato da Ivo Pulga, al 57’ giunge finalmente anche il momento di Roberto Bergamaschi, avuta la palla da un compagno di squadra, da oltre 25 metri lascia partire un sinistro di rara potenza che non da scampo a Ielpo. Al termine del torneo poi il Cagliari, vincendo all’ultima giornata contro il Vicenza, riesce a salvarsi. Durante l’estate del 1986 scoppia lo scandalo del Totonero, il Cagliari viene pesantemente penalizzato (partirà da -5) e riesce ad iscriversi in extremis al campionato. Dopo 4 giornate il Cagliari ha solo un punto in carniere, il 12 ottobre 1986 la comitiva guidata da Giagnoni fa visita alla Sambenedettese. In quell’occasione il tecnico olbiese schiera Bergamaschi più avanzato rispetto al solito. Al 3’ l’arbitro fischia una punizione di seconda per il Cagliari poco dopo il vertice destro della lunetta dell’area. Bergamaschi, ricevuta la palla, fulmina di sinistro, rasoterra, il portiere Borin. Qualche minuto dopo però Annoni riporta in parità le squadre ed in questo modo si chiude la gara.
Intanto tra agosto e settembre si è disputato il girone eliminatorio di Coppa Italia, il Cagliari si qualifica, insieme al Torino, al turno successivo, anche grazie a due segnature di Bergamaschi. Tra novembre e dicembre i rossoblù incamerano diversi punti e la scalata verso la salvezza sembra essere meno impervia, ma tra gennaio e marzo purtroppo, classifica alla mano, le speranze si riducono al lumicino. A fine marzo nella gara con il Parma, un’ altra botta di destro, sempre su punizione, aveva guadagnato il pareggio per il Cagliari. Intanto  tra febbraio e aprile si disputano gli ottavi di finale di Coppa Italia, nel doppio confronto con il Torino di Leo Junior, il Cagliari esce fuori alla misura e guadagna la qualificazione. Ai quarti però l’attende Platini e la sua Juventus. Il 29 aprile a Torino Marchi porta avanti i rossoblù, ma Vignola pareggia. La qualificazione verrà decisa nell’incontro di ritorno al Sant’Elia. La sera del 6 maggio il Sant’Elia è gremito nell’attesa dell’incontro. Le due squadre si danno battaglia per i primi 25 minuti. Al 28’ su un lancio dalla destra, Favero chiama la palla all’attaccante cagliaritano e l’arbitro fischia la punizione. Dai 25 metri Miani tocca per Bergamaschi, che scaglia verso la porta difesa da Tacconi, un destro di inusitata potenza. Il portiere guarda impietrito la palla gonfiare la rete, il pubblico esplode come non faceva da gran tempo. L’incontro si concluderà sul 2 a 2, che in soldoni significa Cagliari in semifinale.

Il Sogno del Cagliari si infrange sui piedi di Maradona. L’Argentino segna l’1 a 0 al Sant’Elia, poi al San Paolo i rossoblù crollano (4-1) contro il Napoli. Nel frattempo Giagnoni non riesce nel miracolo, a tre giornate dal termine del torneo, il Cagliari è matematicamente retrocesso. Cominciano i tempi bui prima della risurrezione attuata da Claudio Ranieri. Bergamaschi dopo due stagioni e 58 presenze in rossoblù, si trasferisce al Brindisi, per poi passare alla Reggiana. Nel 1991 passa per due anni allo Spezia, nel 1993 giunge al Fanfulla e termina la carriera ritornando allo Spezia nel 1994-95. Così si chiudeva la carriera di un calciatore che nel Cagliari avrebbe meritato miglior fortuna.

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