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Simona Mascia, la cantante tortoliese dall’animo blues si racconta

Simona Mascia, 22enne tortoliese, è una cantante che si sta affacciando sempre più nel panorama musicale sardo. La sua voce è accompagnata dal piano che suona da quando aveva undici anni.

Nata a Cagliari, si è trasferita con i genitori in Ogliastra durante l’adolescenza. «La musica ha sempre fatto parte di me» racconta Simona «E non è una frase fatta! Ho iniziato a danzare quando avevo solo tre anni e mi sono innamorata della musica classica. Ho iniziato ad undici anni a suonare il pianoforte. L’amore per il canto è arrivato subito dopo. A 16 anni ho visto Cadillac Records, un film che parla della storia della Chess Records (la casa discografica dalla quale  sono usciti i più grandi del blues) e mi sono innamorata di Etta James. Ho iniziato a cantare le sue canzoni e mi sono innamorata di quel genere musicale».

Un’ anima blues quella di Simona, che tira fuori la sua parte più melanconica sul palco. Un canto non urlato ma più una chiacchierata intima con il pubblico che la ascolta. Jazz, blues e soul: questi sono i generi che predilige e che si sposano meravigliosamente con il suo timbro vocale. C’è stata anche una parentesi londinese che l’ha tenuta lontana dalla sua grande passione. « Quello in Inghilterra non è stato un bel periodo in realtà, diciamo che è stato un modo per poi poter investire nella musica. Ho lavorato come una pazza per tantissime ore al giorno, ma quando avevo una pausa scappavo a King’s cross Station dove ci sono tre pianoforti disponibili per tutti e mi mettevo a suonare e cantare per i passanti,  era bellissimo! La gente, sempre indaffarata e di corsa, trova un minuto per fermarsi, per godere della musica».

Nonostante varie esibizioni, saggi e concorsi canori la sua “vera” prima volta sul palco da protagonista l’ha vissuta circa due anni fa, quando ha iniziato a girare la Sardegna con una compagnia di cui facevano parte anche suo padre Franco ed Alverio Cau (l’ex spalla di Benito Urgu). Ultimamente si accompagnava negli spettacoli al compianto Gianni Serra. « Gianni per me era come uno  zio acquisito. Non era un musicista e basta. La faceva parlare quella chitarra e ci capivamo subito, si creava qualcosa di magico tra noi sul palco. Era un portatore sano di buon umore e musica. E’ difficile parlarne per me».

I progetti della cantante tortoliese  sono tanti. Vivere di sola musica sarebbe un fantastico sogno per Simona che ha anche scritto una decina di canzoni sia in italiano che in inglese, presentate di recente nel programma di Sardegna Uno RossoBlu96, condotto da Valerio Vargiu e Bruno Corda. «Qualsiasi cosa io farò nella vita, lei sarà lì. La musica non è una cosa che faccio. E’ un cosa che “sono”. La musica è parte di me, la parte migliore di me».

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