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Emigrazione ieri e oggi. Giacomo Mameli ospite da Floris su La 7 presenta il suo ultimo libro

Giacomo Mameli, giornalista e scrittore originario di Perdas, ha presentato da Giovanni Floris, durante il programma Dimartedì sul canale La 7, il suo nuovo libro “Le ragazze sono partite”, ispirato alle ragazze che dall’Ogliastra emigrarono in  verso il “continente” a partire dal secondo dopoguerra, per fare “le seraccas” (le serve) presso alcune famiglie benestanti. Un testo corale, un intreccio di storie di donne nell’arco di più generazioni, che partono e raccontano la loro esperienza migratoria. Un testo polifonico in cui le diverse voci narranti ci fanno entrare in un mondo tutto femminile, fatto di donne giovani, spesso quasi bambine, forti, coraggiose.
“Sono le prime femministe d’Italia” ha spiegato Mameli a Floris e al pubblico “perchè sono state ragazze coraggiose che nel dopoguerra si resero conto che nei nostri paesi si moriva letteralmente di fame, e decisero di andare via, in Svizzera, ma anche a Roma, a Milano, in Germania, per cambiare vita. Emerge un mondo di femministe che vogliono cambiare il proprio destino, emanciparsi. Partono analfabete e alcune si diplomano, si aprono al mondo. E’ un storia di emigrazione più fortunata rispetto a quelle di oggi”.
La presentazione del libro è stata occasione, per il giornalista sardo, per fare il punto sulle condizioni occupazionali della Sardegna. Alla domanda di Floris “Quanti giovani in Sardegna sono costretti ancora oggi per motivi di lavoro ad andare fuori?” Mameli risponde così: “Le dico una cosa terrificante. Il comune di Carbonia tempo fa ha fatto una statistica che ha dimostrato che mediamente ogni mese da Carbonia ( che è un piccolo centro) emigrano 20-25 giovani tra i 25 e i 30 anni, quasi tutti laureati e specializzati”.

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