ogliastra.vistanet.it

Leggende sarde. Sa perda e’Iddocca, la regina nuragica che si tramutò in pietra

Si racconta che la sovrana– accogliendo le richieste dei suoi sacerdoti – avesse deciso di erigere un nuovo nuraghe, per omaggiare le divinità e offrire un riparo sicuro ai suoi sudditi.

Tutte le versioni della leggenda concordano nel descrivere la potente governante: forte, sicura e madre innamorata della propria figlia. Pare quindi che – mentre già i lavori erano in corso – la regina fosse venuta a conoscenza di un tremendo pericolo: le coste dell’Isola erano state prese d’assalto dai nemici, e questi già erano in marcia verso l’entroterra. Mentre rifletteva sul da farsi, sarebbe quindi stata interrogata dalla figlia, che la convinse della necessità di avere maggiori informazioni sugli assalitori e si offrì di andare lei stessa a raccoglierle. Nonostante l’opporsi della madre, in breve partì.

Dopo alcuni giorni, un cavaliere vestito di nero entrò nel villaggio di Iddocca, chiedendo della regina, e la sovrana – la cui forza fisica era cosa nota – stava proprio in quel momento portando l’ennesimo carico di pesanti pietre necessarie alla costruzione del nuraghe. «Regina» le disse, dopo non pochi sospiri e tentennamenti «vengo ad annunciarvi la morte di vostra figlia».

La rabbia e il dolore si impossessarono della donna, e lo strazio la portò lascagliare i pesanti massi che ancora portava accanto, con una forza tale che questi andarono a conficcarsi nella terra tutta intorno. Lei stessa, narra la leggenda, si sarebbe poi tramutata in pietra, conseguenza del gelo che dal suo cuore avrebbe contagiato il suo corpo possente. Oggi, a Laconi, paese del centro Sardegna noto proprio per i suoi menhir, si può ancora osservare la suggestiva pietra, eterno ricordo della leggendaria sovrana.

 

Exit mobile version