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Love island. L’applicazione che mostra l’anima dell’Ogliastra

Un’isola nell’isola piena di potenzialità. È questo che si sente dire spesso dell’Ogliastra. Una terra difficile in cui i giovani faticano a realizzare i propri progetti. Ma c’è qualcuno che si è stancato di sentir parlare di potenzialità e ha deciso di confrontarsi con essa. Basta un click.

“Love island” sono le parole inglesi più usate in questo momento tra gli ogliastrini. È un’applicazione per smartphone che consente di essere sempre aggiornati su ciò che accade in quest’angolo di Sardegna. Eventi, sagre, vita notturna, il cibo, le spiagge, un blog, foto e altro ancora per potersi orientare meglio.

 

L’idea nasce a Bari Sardo da un gruppo di giovani: Luca Schirru, esperto di comunicazione e public relation, Anna Bosco, architetto d’interni, Alessandro Acciu, ingegnere e Roberta Chiai, studentessa in giurisprudenza.

 

Nasce tutto qualche mese fa ma l’avvio definitivo delle danze risale agli inizi di giugno. L’intento è quello di offrire al turista, ma anche al cittadino ogliastrino, una migliore conoscenza del territorio, creando una rete che possa collegare paesi, attività commerciali, cultura, intrattenimento e natura.

 

«L’Ogliastra ha un grande potenziale- spiega Luca Schirru – ma bisogna confrontarsi con esso. Bisogna incominciare a dialogarci anziché pensarci e basta. L’ottimizzazione dei tempi diventa un metro di giudizio per il successo dell’app. Anziché saltare da un sito all’altro alla ricerca di soddisfare i propri desideri, il cittadino può tenersi aggiornato in tempo reale scaricando gratuitamente l’applicazione. Sarà importante la collaborazione di tutti affinché il progetto possa avere successo perché tutti ne possono trarre benefici. Un modo per fare e farci conoscere meglio nei confronti di noi stessi e del turista”.

 

«Siamo ancora alle fasi iniziali ma spero che presto la gente possa prendere confidenza con Love Island, diventando un punto di riferimento nella vita sociale. E’ un modo per essere consapevoli della grandezza del nostro territorio e poterlo mostrare anche agli altri.»

 

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