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Il Cyberbullismo in Ogliastra. Cause e soluzioni

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Il cyber bullismo è un termine entrato ormai prepotentemente nel nostro vocabolario; esso sta ad indicare appunto atti di bullismo  e di molestia esercitati tramite i “nuovi canali di comunicazione telematica”.

 

Difatti, oggi il bullismo è anche online, in chat, su facebook, whatsapp o nella miriade di programmi che consentono un “dialogo virtuale”. Pur presentandosi in forma diversa da quello canonico, anche quella esercitata su internet è una forma di “violenza”. Ad esempio, diffondere foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo possono costituire un danno psicologico rilevante. Come per il bullismo tradizionale,  prendere di mira chi è ritenuto “diverso”, solitamente per aspetto estetico, timidezza,  orientamento politico o sessuale,  è un modo barbaro ed ignorante di confrontarsi con gli altri.

 

 A tal proposito, le amministrazioni comunali di Tortolì, Barisardo, Loceri, Cardedu, Gairo e Tertenia hanno promosso all’interno del Progetto F.A.R.E  un incontro sul tema del Cyberbullismo.  “I nuovi adolescenti, il cyber bullismo ed i rischi della rete si è svolto alla scuola media “G.Deledda” di Tertenia. L’incontro, rivolto a genitori, docenti, operatori sociali, educatori e membri delle associazioni, si è posto l’intento di promuovere e favorire la sensibilizzazione alla cultura della legalità, al fine di aprire una riflessione collettiva territoriale sul tema della legalità e di prevenire il disagio e il malessere e la possibile insorgenza di comportamenti devianti.

 

“Si tratta di un fenomeno nuovo ed ancora non adeguatamente conosciuto” ha detto Giuseppe Cabizzosu, responsabile del Settore Servizi Sociali dell’Unione dei comuni e da anni impegnato a fare e diffondere cultura “Sono pochi, specialmente in Ogliastra, gli studi ed i servizi pubblici per affrontare problematiche di questo genere. I provider di siti come Facebook, Twitter e You Tube, solo per citare i più noti, dovrebbero aumentare le possibilità di risalire alla identità dei creatori di profili ed account dietro i quali spesso si nascondono autentichi criminali ed adescatori che spesso la fanno franca anche grazie all’ estrema difficoltà di moderare e monitorare uno strumento aperto ed incontrollato come il web”.

 

Ma esistono modi per arginare il problema? “La prevenzione – continua il dott. Cabizzosu – passa assolutamente attraverso il recupero della dimensione umana, sociale ed autentica dei rapporti interpersonali soprattutto delle nuove generazioni. Potenziare i centri sociali, i laboratori creativi, sportivi, culturali e scolastici che creino un terreno facilitante per una crescita ed evoluzione positiva delle personalità specie in formazione. Ritrovare la centralità della famiglia, della scuola, dei rapporti sani tra coetanei che non demonizzino le nuove tecnologie ma le utilizzino in maniera critica e consapevole in affiancamento alla realtà e non in sua sostituzione. Non esistono, a mio giudizio, tecniche o cure miracolose per fronteggiare il fenomeno. Il bullismo, nella sua forma tradizionale o sulla rete, è lo specchio di personalità fragili, disturbate, che proiettano nella loro aggressività un debolezza umana e familiare che evidenziano ragazzi in difficoltà e bisognosi di aiuto. Il cyberbullismo può essere visto come conseguenza di una visione deformata e deformante di una società che ha perso il senso della propria umanità”.

 

“E’ una sorta di campanello di allarme su una deriva tecnologica che rischia di travolgerci tutti. Non vedo altra possibilità se non fermarsi un attimo. Ridare importanza ed autorevolezza ai rapporti interpersonali. Al contatto umano, personale, diretto, anche intergenerazionale, con i nostri ragazzi. Smettiamo di attribuire importanza eccessiva alle tecnologie per riportarle alla loro dimensione reale: strumenti asettici che, se correttamente utilizzati, migliorano certamente la nostra vita quotidiana ma, assolutamente, non la sostituiscono. Spegniamo i nostri PC ed i nostri telefonini e parliamo con i nostri figli. Forse in questo modo diminuirà anche il fenomeno triste del cyberbullismo.”

 

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