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Bonifiche a Quirra. Ultimi rilievi prima del via

poligono di Quirra

poligono di Quirra

Quirra, zona della Sardegna tristemente nota per le vicende che si sono susseguite riguardo il presunto inquinamento del suolo dovuto alle esercitazioni militari del Poligono. Chi cerca il nome della storica regione su Google si renderà conto che al quarto posto dell’indicizzazione apparirà: Quirra tumori.

 

La vicenda legata al supposto avvelenamento del suolo, dell’aria e delle falde acquifere, da cui deriverebbero delle morti “sospette”, meglio nota come sindrome Quirra, ha avuto una vasta eco mediatica che ha superato i confini nazionali. Quirra è stata, e continua ad essere, nei tre anni decorsi dall’avvio dell’indagine della Procura della Repubblica di Lanusei, il terreno, non solo geografico ma anche ideologico, nel quale si sono incontrate e scontrate diverse e molteplici posizioni, senza che nessuno avesse delle risposte ufficiali.

 

Nella vicenda, a dispetto delle certezze assolute, utilizzare il condizionale è però d’obbligo. E ciò non per assenza di coraggio nell’assumere una chiara posizione, ma solo perché ad oggi il procedimento penale pendente davanti il Tribunale di Lanusei è ancora alle sue battute iniziali, in attesa che il perito nominato dal Gup depositi la relazione, e perché le “caratterizzazioni” viste e richieste dalla conferenza di servizi, alla quale hanno partecipato tutti gli amministratori dei comuni interessati, delle aree  sulle quali dovrebbero eseguirsi le bonifiche, non sono state portate a termine.

 

In questo contesto, in assenza di dati ufficiali sui quali basarsi, le tante congetture si sono affiancate e si affiancano alle poche certezze.

 

Nei tre anni dall’avvio delle indagini, i termini radioattività, uranio impoverito, torio, sono entrati a far parte del lessico quotidiano diventando le coordinate geografiche volte a identificare indistintamente un intero territorio, con conseguenze disastrose per l’immagine della Sardegna.

 

Gli abitanti della zona, che ormai da oltre tre anni attendono risposte chiarificatrici che possano chiudere definitivamente la questione, con dati certi, lamentano l’assenza di interventi dell’amministrazione regionale e nazionale.

 

In questo clima carico di aspettative sulla definizione del “caso Quirra” ciò che allo stato  risulta, e che finalmente sembra far ben sperare in un epilogo, è che quantomeno  qualcosa si sta muovendo sul fronte delle bonifiche. A “Is Pibiris”, nel territorio del comune di Perdasdefogu, indicata come una delle aree più inquinate del salto di Quirra, la Ambiente Sc di Massa Carrara, società vincitrice di una gara d’appalto a bando internazionale, ha avviato i lavori di campionamento e i carotaggi. I lavori iniziati quest’estate  dovrebbero finire nei primi mesi del 2014. Solo allora ci si potrà, in presenza di risultati certi e insindacabili, esprimere con cognizione di causa sull’intera vicenda.

 

Si auspica ovviamente la leopardiana quiete dopo la tempesta. Aspettiamo.

 

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