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Praticava senza alcun titolo. Scatta la denuncia per la fisioterapista di Girasole

Una donna di Girasole è stata denunciata dagli uomini della Tenenza della Guardia di Finanza di Arbatax in seguito ad attività investigativa, per esercizio abusivo della professione di fisioterapista.

 

 

L’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Lanusei, ha accertato che C.M. esercitava abusivamente questa attività senza avere alcun titolo abilitativo. 

 

Tale attività, infatti, può essere svolta soltanto da professionisti abilitati ovvero i laureati in Fisioterapia, i diplomati universitari e coloro che sono in possesso del titolo di Terapista della Riabilitazione equipollente in base alla legge.

 

Gli accertamenti effettuati, confermati da testimonianze dirette, hanno permesso di appurare che C.M. non effettuava solo massaggi estetici ma l’attività aveva evidenti finalità curative in quanto effettuava delle vere e proprie manipolazioni a scopo terapeutico in pazienti affetti da specifiche patologie.

 

C.M. disponeva di uno studio ricavato al piano terra della propria abitazione dove riceveva i pazienti prospettando loro la risoluzione dei problemi e al cui interno erano presenti le attrezzature ed i prodotti necessari allo svolgimento dell’attività (cuscini ortopedici per cervicale, materassini in lattice, flaconi di creme, oli ed essenze, bustine di prodotti per dolori e rigidità articolari ed una riproduzione del sistema muscolare del corpo umano ).

 

Dopo una serie di appostamenti che hanno permesso di rilevare un consistente via vai di automezzi è stata effettuata una perquisizione ed eseguito il sequestro del locale adibito a studio nonché dell’attrezzatura e dei prodotti, questo per bloccare l’eventuale prosecuzione dell’attività abusiva.

 

C.M., che tra l’altro non dichiara alcun reddito, è stata denunciata a piede libero e nei suoi confronti saranno eseguiti ulteriori accertamenti di natura fiscale al fine di quantificare i proventi illeciti percepiti visto che per ogni seduta/trattamento la donna richiedeva circa 25 euro.

 

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