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Angelo Stochino (Pdl) sulle Province: “Traguardo raggiunto”

Angelo Stochino

Angelo Stochino

In quarto d’ora appena, con un vero e proprio blitz,  il Consiglio regionale della Sardegna ha cancellato tutte le province sarde. Lo ha fatto modificando l’articolo 43 dello Statuto sardo con un dispositivo che avvia l’iter di modifica statutaria che sancisce l’eliminazione delle province all’interno dello stesso.

 

Da questa mattina è un susseguirsi di campane che suonano a festa inneggiando all’obiettivo raggiunto. Tra chi plaude al risultato ottenuto c’è anche il consigliere regionale del Pdl Angelo Stochino. L’esponente ogliastrino plaude alla tabula rasa  degli enti intermedi, stabilita dalla consultazione popolare che,  cavalcando  il sentimento anticasta serpeggiante tra i cittadini,  lascia i territori privi degli organismi di rappresentanza. Almeno sino alla riforma , non si sa ancora quanto prossima.

 

«Crediamo che fosse indispensabile, nei confronti dei tanti cittadini sardi che con il referendum hanno palesemente chiesto alla politica di cancellare non solo le province di nuova istituzione, approvare questo testo normativo che precede la legge di riordino degli enti locali al fine di stabilire meglio e di più le competenze che i comuni e la Regione dovranno assumere per cercare di offrire ai cittadini sardi servizi sempre più migliori e a costi ridotti» è il commento di Angelo Stochino e del suo collega Renato Lai.

 

“Il percorso che segue all’approvazione della modifica dell’articolo 43 dello Statuto Speciale – prosegue il consigliere regionale ogliastrino –  pur con i limiti che sono in capo al legislatore regionale anche per tale tipo di prerogativa primaria, dovrà garantire a tutti i territori della Sardegna di avere una loro rappresentatività attraverso organismi istituzionali nuovi che superino la configurazione delle province abolite dal referendum popolare».

 

«La legge approvata – concludono Renato Lai e Angelo Stochino – tiene conto dello spirito e della volontà del popolo sardo che ci ha chiesto di tagliare i costi inutili e gli sprechi, avviando un processo di riforma capace di garantire pari dignità a tutti i territori della Sardegna ed evitare di riproporre vecchie subalternità che rappresenterebbero il ritorno ad un passato anacronistico».

 

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