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Da domani in vigore la nuova serrata decisa da Conte: ecco chi rimane in attività

Sono circa 70 le attività che rimarranno in funzione. Resteranno attive tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti. Le edicole e i tabaccai, oltre ai servizi d’informazione. L’industria delle bevande, le industrie alimentari, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l’industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro.

Continua anche la  produzione di gomma, materie plastiche e prodotti chimici, la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere, le attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. Restano attive anche le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica o dei trasporti ferroviari, e non si interromperà il trasporto di persone e merci su rotaie. Proseguirà il trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane, i taxi e gli Ncc, gli autotrasportatori, il trasporto marittimo e quello aereo.

Continuerà la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti, oltre alle attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie. Nessuno stop per i servizi veterinari, i call center e i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche.

È la pubblica amministrazione quella che dovrà fermarsi, restano aperti gli uffici e le attività legati a sanità, difesa e istruzione. il decreto rimane in vigore fino al 3 aprile. Come ha affermato Conte ieri nel presentare agli italiani le nuove misure: «Rallentiamo il motore dell’Italia – ha detto il Premier- ma non lo fermiamo».

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