La Cagliari che non c’è più: una vecchia foto di viale Sant’Avendrace, sotto il colle di Tuvixeddu solo poche casupole di pescatori. In questa foto dei primi decenni del Novecento ecco come si presentava uno dei quartieri più antichi della
Fa strano pensare alla cagliaritana via Roma senza i caratteristici portici. Eppure c’è stato il tempo in cui nel “salotto buono” della città non si passeggiava completamente all’ombra dal cocente sole sardo. Ecco la Cagliari che non c’è più in
La Cagliari che non c’è più: piazza Costituzione e il Bastione di Saint Remy in una foto del 1979. Davanti a quello che ora è l’Antico Caffè (e prima era Caffè Genovese) passano ancora i veicoli (ora la piazza è
Nel 1896 la Provincia di Cagliari prese in affitto la grande tenuta agricola che si estendeva sul colle Monte Claro alla periferia della città. E vi allestì dei ricoveri per i maniaci tranquilli. Nel 1900 stabilì la costruzione di un
La Cagliari che non c’è più: 1956, il bus della linea Giorgino-Calamosca sul Ponte della Scaffa. Una splendida immagine del primo ponte della Scaffa, successivamente abbattuto. In attesa che passi il bus un carro trainato da un cavallo è fermo
La Cagliari che non c’è più in una bella foto degli anni ’70. Tutti all’uscita del vecchio stadio Sant’Elia, quest’ultimo agli albori della sua carriera. Cuscinetto rossoblù per stare seduti più comodamente. C’era chi poi si portava dietro la radiolina
Tanti anni fa a Cagliari sotto le falde orientali di Monte Urpinu esisteva la borgata di San Giuliano, oggi parte integrante di Genneruxi e nome perpetuato dalla moderna via del rione. Sempre alle pendici del colle sorgeva, inoltre, l’omonimo monastero
La Cagliari che non c’è più: anni Settanta, chiacchiere estive ai casotti del Poetto prima dell’imbrunire. Una scena che probabilmente non vedremo mai più dal vivo: i casotti hanno rappresentato qualcosa di unico per molti cagliaritani. Dopo una giornata al
La Cagliari che non c’è più: primi decenni del ‘900, lo spazio dove nel 1923 verrà costruito lo Stadio Amsicora. Intorno allo spazio, nell’odierna via Dei Salinieri, sotto il colle di Monte Urpinu non c’era nemmeno una casa. Il presidente
Sa Zirogna, il nerbo del bue essiccato, un tempo si poteva trovare in quasi tutte le case, era uno dei metodi educativi preferito dalle mamme cagliaritane. Probabilmente sulle nuove generazioni questa parola non sortirà alcun effetto, ma a chi ha