Dietro la carriera internazionale di Alessandro Antine Nivola, attore statunitense nato a Boston nel 1972 e ormai affermato tra cinema d’autore e blockbuster, c’è un filo che richiama costantemente alla Sardegna. Un filo famigliare, profondo, e soprattutto artistico: è il nipote di Costantino Nivola, uno dei più importanti scultori sardi del Novecento, maestro del muralismo e dell’integrazione tra arte e architettura, emigrato negli Stati Uniti per sfuggire alle leggi razziali.
Di Harald Krichel – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=152165879
Un’eredità culturale che ha segnato non solo il suo DNA, ma anche il suo percorso umano e professionale. Primogenito del politologo Pietro Nivola e della pittrice Virginia Davis, Alessandro cresce in un ambiente dove l’arte è presenza costante: il padre è figlio di Costantino Nivola e di Ruth Guggenheim, coppia cosmopolita e intellettuale arrivata in America negli anni bui dell’Europa. Sua madre è artista, suo fratello Adrian diventerà pittore, la casa è un crocevia di accenti, tele e libri.
Nonostante i frequenti trasferimenti nel Nord-est degli Stati Uniti, Alessandro trascorre ogni estate dai nonni a Long Island, dove il legame con Costantino si rafforza. La morte del nonno, nel 1988, quando l’attore ha appena 17 anni, segna profondamente la sua adolescenza: il giovane Nivola racconterà più volte quanto fosse forte quell’affetto e quanto il nonno avesse rappresentato per lui un faro creativo.
Il richiamo della scena arriva presto: a dieci anni si innamora del teatro e inizia a formarsi tra corsi estivi e il prestigioso Eugene O’Neill Theater Center. Dopo la laurea a Yale, debutta a Broadway vicino a Helen Mirren, attirando l’attenzione di critica e pubblico.
Da lì inizia un percorso che lo porta sul set di Face/Off, accanto a Nicolas Cage e John Travolta, e poi tra Londra, Hollywood, film indipendenti e grandi produzioni. La sua versatilità lo rende un attore ricercato: da Jurassic Park III ai lavori con Kenneth Branagh, da Laurel Canyon a The Elephant Man a Broadway, fino ai recenti ruoli in Disobedience, I molti santi del New Jersey e La stanza accanto di Pedro Almodóvar.
Eppure, nonostante anni di ruoli britannici, italiani mancati, personaggi più o meno americani, Nivola ha dovuto aspettare il 2021 per interpretare finalmente un italoamericano, proprio come il nonno emigrato: Dickie Moltisanti, mentore di Tony Soprano nel prequel della celebre serie.
Nel 2023 Alessandro ottiene la cittadinanza italiana, suggellando un legame mai reciso con l’isola d’origine della sua famiglia. Una scelta che suona come un omaggio alla radice sarda della sua identità, quella che nasce dal grande Costantino Nivola. Oggi Alessandro Nivola, tra Hollywood e teatro, tra famiglia d’arte e cinema internazionale, è uno dei testimoni più visibili dell’eredità culturale lasciata dal nonno scultore. Un’eredità che continua a vivere non nel marmo o nel cemento, ma nella luce dei set e nelle storie che porta sullo schermo. Fonte Wikipedia.

