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Iglesias piange Nino Falchi, leggenda del calcio isolano: “Un simbolo dello sport e dell’anima mineraria della città”

nino falchi e gigi riva

Nino Falchi e Gigi Riva. Foto comune di Iglesias

La città di Iglesias si ferma per rendere omaggio a Nino Falchi, scomparso all’età di 86 anni. Calciatore, allenatore e figura storica dello sport isolano, Falchi è stato per decenni un punto di riferimento per intere generazioni di appassionati, incarnando i valori di lealtà, impegno e passione che hanno segnato la tradizione calcistica iglesiente.

“Con profondo dolore la Città di Iglesias apprende la notizia della scomparsa di Nino Falchi – ha dichiarato il sindaco Mauro Usai –. È stato un protagonista del calcio isolano e un simbolo dello sport cittadino, un uomo che ha onorato il campo prima come giocatore e poi come allenatore, lasciando un’impronta indelebile nella memoria collettiva. A nome dell’Amministrazione comunale, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato”.

Nato a Iglesias il 14 dicembre 1938, Nino Falchi cresce calcisticamente nella Monteponi degli anni d’oro, quando la squadra militava in IV Serie e sfiorava la promozione in Serie C. Dopo essersi messo in luce tra i giovani rossoblù, debutta in prima squadra alla fine degli anni Cinquanta, distinguendosi subito per talento e carattere.

Negli anni successivi veste le maglie del Cagliari, del Grosseto e della Narnese, accumulando esperienza nei campionati nazionali e portando ovunque il suo spirito combattivo. Nel 1967 torna a casa, nella sua Iglesias, dove scriverà alcune delle pagine più intense della storia rossoblù: 176 presenze, 62 reti e la fascia di capitano.

Quando non segna, guida i compagni. E quando smette di giocare, passa in panchina, portando la stessa grinta e lucidità tattica che lo avevano contraddistinto sul campo. Da allenatore, Falchi conduce l’Iglesias, il Domusnovas, il San Giovanni Suergiu, il Cortoghiana e soprattutto la Fersulcis, con cui compie una vera e propria impresa: dalla Terza Categoria alla Serie D in tre anni consecutivi, un record che resta nella storia del calcio dilettantistico italiano.

Tra le sue esperienze anche la guida del Decimoputzu e della Villacidrese, sempre con risultati importanti e con lo stile schietto che lo ha reso amato e rispettato da tutti. Negli ultimi anni aveva festeggiato i suoi 80 anni insieme a ex compagni e allievi, in una reunion organizzata per ricordare la sua carriera e il suo contributo al calcio sardo.

I funerali si terranno oggi, lunedì 27 ottobre a Iglesias, dove la comunità sportiva e cittadina si riunirà per l’ultimo saluto. “Le tracce che Nino ha lasciato nello sport e nel cuore della città resteranno vive per sempre” – conclude il sindaco Usai.

Intanto, tra tifosi e concittadini cresce la proposta di intitolare lo stadio Monteponi a Nino Falchi, come segno di riconoscenza verso un uomo che ha saputo rappresentare, dentro e fuori dal campo, lo spirito autentico di Iglesias.

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