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Scempio archeologico in Sardegna: la tomba dei giganti di Sant’Anastasia cementata per fare spazio a una strada

tomba dei giganti di sant'anastasia

Foto di Denise Diana

Nascosta tra le terre che uniscono Gonnosfanadiga ad Arbus, in località Linas, giace ciò che resta della Tomba di Giganti di Santa Anastasia, un’antica sepoltura nuragica che testimonia la ricchezza storica del Medio Campidano. Purtroppo, il sito archeologico presenta oggi i segni evidenti di un grave deterioramento.

Foto di Denise Diana

La struttura, originariamente imponente e realizzata con blocchi di granito disposti su tre filari, si ergeva nella parte mediana di una collina con il fronte rivolto a est. Oggi, gran parte della Tomba risulta interrata e visibilmente danneggiata.

Foto di Denise Diana

Il degrado è in parte imputabile a lavori di sistemazione del territorio circostante, che hanno portato alla realizzazione di una strada vicinale nelle immediate vicinanze. Proprio a causa di queste modifiche ambientali, la struttura ha subito un irreversibile processo di alterazione: la Tomba è stata non solo compromessa nella sua integrità, ma in alcune parti persino cementata.

Foto di Denise Diana

Del corridoio interno a sviluppo ogivale, che un tempo era la camera sepolcrale, si conservano oggi circa tre metri di profondità e 1,80 metri di larghezza. Il resto della costruzione è andato perduto, smantellato o inglobato nelle nuove conformazioni del terreno.

La Tomba di Giganti S. Anastasia, situata a circa 7 km da Gonnosfanadiga, rappresenta un monito sulla fragilità del patrimonio archeologico di fronte alle necessità di utilizzo del suolo e sull’urgenza di rafforzare la tutela di questi luoghi unici, prima che l’azione del tempo e le modifiche del paesaggio ne cancellino ogni traccia.

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