Vergogna ad Assemini: rubato il furgone che ospitava il Museo itinerante di Andrea Parodi.
Un gesto che colpisce direttamente il cuore della cultura sarda. Ieri sera, intorno alle 20:30, ad Assemini in via Liguria, è stato messo a segno un furto particolarmente doloroso e simbolico: è stato rubato l’Iveco targato CA691118, lo storico mezzo che da anni funge da vetrina e sede per il Museo Itinerante dedicato ad Andrea Parodi, l’indimenticabile voce dei Tazenda e tra gli artisti più amati della musica sarda.
Il veicolo rubato è molto più di un semplice furgone, rappresentando non solo un mezzo di trasporto ma un vero e proprio scrigno culturale. È riconoscibile per gli allestimenti esterni personalizzati ed è facilmente distinguibile dalle decorazioni artistiche legate al progetto museale. Al suo interno, esso custodisce memoria, immagini e strumenti legati all’eredità di Parodi, un patrimonio artistico e culturale che ha fatto conoscere soprattutto alle giovani generazioni la storia e le canzoni del cantautore cagliaritano. «La sparizione del mezzo assume un valore particolarmente doloroso, simbolico oltre che materiale», spiega lo staff della Fondazione Andrea Parodi, promotrice dell’iniziativa.
Di fronte al grave atto, la Fondazione Andrea Parodi ha immediatamente lanciato un appello urgente tramite i social media per mobilitare la cittadinanza nelle ricerche. La richiesta è chiara: «Chiunque l’avesse visto circolare dopo l’orario del furto o fosse in possesso di informazioni utili è pregato di mettersi in contatto». I cittadini sono invitati a inviare segnalazioni in forma privata o a scrivere all’indirizzo di posta elettronica fondazione.andreaparodi@gmail.com. Intanto, le forze dell’ordine sono state allertate e sono in corso le indagini per rintracciare il furgone, nella speranza di recuperare il prezioso mezzo e il suo insostituibile contenuto. Il Museo Itinerante Andrea Parodi, negli anni, ha portato in giro per la Sardegna e per l’Italia il lascito del cantautore, e la sua brusca interruzione ha lasciato un vuoto amaro.