Porto Torres, camper scarica acque nere nei tombini: la rabbia dei residenti.
Un episodio di inciviltà sta destando forte preoccupazione a Porto Torres, dove alcuni cittadini hanno segnalato un comportamento illecito che mette a rischio l’igiene pubblica e la tutela dell’ambiente. Si tratta di un camperista che, come documentato da video e fotografie, scarica regolarmente le acque nere del proprio mezzo direttamente nei tombini destinati alla raccolta delle acque piovane, in particolare lungo il litorale della Renaredda.
Una pratica vietata dalla legge, che comporta sanzioni fino a 600 euro, ma che soprattutto rischia di compromettere la salubrità dell’aria e delle falde acquifere. I residenti della zona hanno denunciato la situazione parlando di «aria irrespirabile» e di odori insopportabili, causati dall’immissione incontrollata di liquami all’interno di una rete fognaria non predisposta a ricevere rifiuti speciali. Non si tratta, secondo quanto riferiscono, di un gesto isolato, ma di un’operazione compiuta quasi quotidianamente, tanto da generare un clima di esasperazione tra chi abita nelle vicinanze. L’area in questione, già compromessa dall’abbandono di rifiuti che da mesi non vengono rimossi, è diventata il simbolo di un degrado che stride con la vocazione turistica della città e con la necessità di preservare il territorio.
Il camper, parcheggiato in una zona non autorizzata, verrebbe spostato appositamente per permettere lo scarico illegale dei liquami, un comportamento che i cittadini definiscono un reato a tutti gli effetti, oltre che un esempio lampante di inciviltà. La preoccupazione principale riguarda le conseguenze per la salute pubblica: i liquami provenienti dai camper sono classificati come rifiuti liquidi speciali e, se immessi senza trattamento nel sistema fognario, possono inquinare le acque sotterranee, diffondere cattivi odori e creare rischi igienico-sanitari difficili da contenere. La segnalazione è già arrivata all’amministrazione comunale, che ora è chiamata a intervenire con controlli e provvedimenti concreti per fermare una pratica che non solo viola le regole, ma compromette la qualità della vita di un intero quartiere e mette a repentaglio l’immagine della città agli occhi di residenti e turisti.