Guida Michelin 2026: la Sardegna brilla con 46 ristoranti segnalati e una novità.
Cresce ancora il prestigio della cucina sarda nella scena gastronomica nazionale e internazionale: salgono infatti a 46 i ristoranti dell’isola inseriti nella celebre Guida Michelin 2026, considerata la Bibbia degli chef e punto di riferimento per gourmet e appassionati del buon cibo.
A fare il suo ingresso tra le segnalazioni della guida è il ristorante “Gli Uffici” di Cagliari, già presente sul sito ufficiale e destinato a comparire anche nella versione cartacea della prossima edizione. Il locale, elegante e raffinato, è situato in una posizione straordinaria: si trova infatti sopra il bastione Saint Remy, all’interno dello storico e restaurato palazzo Boyl, da cui si gode una vista mozzafiato che abbraccia la città fino al porto e al mare. Ai fornelli, a dirigere la cucina con passione e creatività, c’è Tommaso Sanguedolce, chef pugliese di 39 anni che da tempo ha fatto della Sardegna la sua casa e fonte d’ispirazione. Attualmente, la guida Michelin segnala in Sardegna ben quattro ristoranti insigniti della prestigiosa Stella Michelin: il Fradis Minoris a Nora, guidato dal sassarese Francesco Stara, unico chef isolano ad aver conquistato una stella, il Confusion a Porto Cervo con Italo Bassi, il Fuoco Sacro di San Pantaleo con Luigi Bergeretto, e Gusto by Sadler a San Teodoro. A questi si aggiungono sei ristoranti Bib Gourmand, premiati per l’ottimo rapporto qualità-prezzo: ChiaroScuro, Cucina.Eat e Old Friend a Cagliari, Sa Mandra ad Alghero, Su Gologone a Oliena e Coxinendi a Sanluri.
Completano la mappa gastronomica sarda altri 35 ristoranti segnalati per la loro eccellenza, qualità e cura nei dettagli: Da Nicolo e Al Tonno di Corsa a Carloforte, Osteria De’ Mercati a Sassari, Il Portolano a Porto San Paolo, Essenza Bistrot, Bacchus e Dulchemente a Olbia, Frades La Terrazza e Belvedere a Porto Cervo, La Saletta, Musciora e Il Pavone ad Alghero, S’Andira a Santa Reparata, Li Lioni a Porto Torres, La Gritta di Palau, Deste a Porto Rotondo, Sa Cardiga e Su Schironi a Capoterra, Phi a Baja Sardinia, Il Corsaro Nero a Marina di Arbus, Sa Corte a Oliena, Millo a Santa Teresa, Lu Pisantinu ad Arzachena, Il Pescatore a Cala Gonone, Capogiro a Baja Sardinia, Trattoria Margherita di Arborea, Su Murruai a Riola Sardo, Da Severino a Senorbì, Sa Musciara a Portoscuso, Luigi Pomata, Duanima, I Sarti del Gusto, St Remy, Sa Domu Sarda, Josto e Amano. Un panorama ricco e in continua evoluzione, che conferma la Sardegna come una delle mete culinarie più interessanti d’Italia, dove la tradizione incontra l’innovazione, esaltando le eccellenze del territorio attraverso la visione di chef talentuosi e profondamente legati alla loro terra o, come nel caso di Sanguedolce, conquistati dalla sua anima.