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Un Comune al giorno, tutti i paesi della Sardegna: Abbasanta

Abbasanta, Museo etnografico

Abbasanta, Museo Etnografico

Un Comune al giorno, tutti i paesi della Sardegna: Abbasanta.

Incastonato su un ampio pianoro, a soli trenta chilometri da Oristano, emerge un paese dal fascino intramontabile, Abbasanta, che da secoli si erge come un fulcro vitale della Sardegna.

Questo borgo operoso e ricco di storia è circondato da un ricco patrimonio di testimonianze preistoriche, che raccontano storie di un passato lontano e misterioso. Le sue case, costruite con la caratteristica pietra vulcanica scura, si distribuiscono armoniosamente sull’altopiano basaltico che porta il suo nome, immerso nel cuore pulsante del Barigadu, un territorio storico avvolto da lussureggianti boschi e paesaggi incantevoli.

La posizione centrale di Abbasanta, con i suoi 2.700 abitanti e il riconoscimento come presidio slow food per il casizolu, un formaggio vaccino tipico, la rende un luogo di grande importanza sin dall’antichità, non a caso oggi è attraversata dalla principale arteria stradale dell’isola, la statale 131. In epoca romana, Abbasanta era conosciuta con il nome di Ad Medias Acquas, un richiamo alla sua storica abbondanza di sorgenti. Il suo nome successivo, Aba Sancta, che significa “acqua santa”, è documentato per la prima volta nel XII secolo, nelle rationes decimarum, i registri dei pagamenti delle decime ecclesiastiche. Tuttavia, la presenza umana in quest’area risale a ere ben più remote, fino al Neolitico, come attestano i resti del dolmen di s’Angrone.

Durante l’età del Bronzo, il territorio si arricchisce di importanti monumenti, tra cui il sacro pozzo di Calegastea, la tomba dei Giganti di sos Ozzastros e numerosi complessi nuragici, tra cui il celebre nuraghe Losa, situato a soli tre chilometri dal paese. Questo straordinario monumento, costruito con blocchi di basalto regolari, presenta una struttura complessa, frutto di diverse fasi costruttive che si estendono dal XV al XII secolo a.C. Con il suo mastio centrale protetto da un bastione trilobato, la torre più alta raggiunge i 13 metri, circondata da un antemurale che racconta storie di antichi guerrieri e riti sacri. Durante l’età del Ferro, il nuraghe Losa venne meno frequentato, assumendo una nuova funzione funeraria. Un altro sito nuragico di notevole rilevanza è il monotorre Zuras, datato tra il XIV e il XII secolo a.C., famoso per la sua precisione costruttiva. Dalla sua terrazza, la vista si apre su altri importanti siti del circondario, come il nuraghe polilobato Aiga, il cui perimetro rivela i resti di un villaggio risalente alla metà del II millennio a.C.

Il nuraghe Losa ad Abbasanta

Il centro del paese ruota attorno alla parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria, la cui costruzione gotico-catalana risale al Cinquecento e sorge sulle rovine di un antico nuraghe. Ristrutturata completamente alla fine dell’Ottocento e ispirata a forme rinascimentali, la chiesa presenta una pianta a croce latina con un’unica navata, arricchita da tre cappelle per lato. Tra le altre chiese di Abbasanta spiccano Sant’Amada (o Dorotea), eretta in stile gotico-aragonese nel XVI secolo, e la seicentesca Santa Maria delle Grazie, che raccontano la devozione e l’arte di un’epoca passata. Non perdere l’occasione di passeggiare nel parco di Sant’Agostino, dove un piccolo villaggio di muristenes accoglie i fedeli durante i festeggiamenti in onore del santo a fine agosto; qui, tra secolari querce da sughero e roverelle, si erge un santuario campestre di origine bizantina. La bellezza naturale di Abbasanta si manifesta anche nella sorgente Bonorchis, nei pressi della località Tanca Regia, dove un centro di allevamento equino si integra armoniosamente con le aree funerarie preistoriche, come le domus de Janas, quella di Mesu Enas e la tomba dei Giganti su Pranu, silenziosi testimoni di un passato che continua a sussurrare tra le pieghe della storia.

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