Barumini, un piccolo borgo nel cuore della Sardegna, custodisce una delle sorprese più affascinanti e singolari dell’isola: il Polo Museale Casa Zapata. Questo complesso rappresenta un intreccio tra storia nobiliare e scoperte archeologiche, un binomio che incanta ogni visitatore e studioso che si avventura alla scoperta del territorio sardo.
La storia della Casa Zapata inizia nel tardo XVI secolo, quando la nobile famiglia aragonese degli Zapata decise di erigere una residenza signorile a Barumini. L’edificio, raro esempio di architettura civile seicentesca in stile classico sull’isola, fu per secoli la dimora della famiglia. La costruzione rifletteva l’eleganza e il potere della casata, combinando influenze spagnole e locali in un’armoniosa struttura che dominava il centro abitato.
Dopo la morte dell’ultima baronessa, Donna Concetta Ingarao Zapata, negli anni ’80 del XX secolo, la Casa Zapata versava in stato di degrado. Fu allora che il Comune di Barumini decise di acquisirla, avviando un processo di recupero che si sarebbe rivelato più che un semplice restauro.
Durante i lavori di ristrutturazione, un evento sorprendente cambiò per sempre la percezione storica e culturale del luogo: sotto le fondamenta della Casa Zapata fu rinvenuto un nuraghe, poi denominato Su Nuraxi ‘e Cresia (Nuraghe della Chiesa, per la sua vicinanza alla parrocchia). Questa scoperta, una vera e propria gemma archeologica nascosta sotto la residenza nobiliare, suscitò immediatamente l’interesse degli studiosi.
Gli scavi archeologici, avviati nel 2005 e ancora in corso, hanno portato alla luce una complessa struttura preistorica, databile all’età del bronzo, che testimonia la presenza di insediamenti umani nella zona ben prima dell’epoca moderna. La sovrapposizione del palazzo seicentesco sul nuraghe rappresenta un simbolo unico di continuità storica e di adattamento culturale.
L’inaugurazione del Polo Museale Casa Zapata nel 2006 ha trasformato Barumini in un punto di riferimento per la ricerca archeologica e la valorizzazione del patrimonio sardo. L’edificio è stato restaurato con l’obiettivo di preservare sia la struttura originaria sia il sito sottostante. Grazie all’ingegnoso utilizzo di pavimenti in vetro, i visitatori possono ammirare il nuraghe sottostante senza danneggiare né alterare l’architettura storica della casa.
Il museo offre un viaggio completo nella storia locale. Le esposizioni includono una vasta gamma di reperti rinvenuti durante gli scavi: utensili di uso quotidiano, manufatti in ceramica e antichi strumenti che raccontano la vita e le abitudini dei sardi di millenni fa. Inoltre, una sezione è dedicata al Museo Regionale delle Launeddas, dove è possibile approfondire la conoscenza di questo strumento musicale tradizionale sardo, unico nel suo genere e noto per il suono ipnotico e ancestrale.
Barumini è celebre soprattutto per il suo imponente villaggio nuragico di Su Nuraxi, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Tuttavia, il Polo Museale Casa Zapata dimostra che la regione possiede un ventaglio di ricchezze culturali e storiche che va ben oltre il sito più famoso. Questa combinazione di archeologia, storia e architettura rende Barumini un esempio emblematico di come il patrimonio culturale possa rivelare storie inaspettate e connessioni inedite tra epoche lontane.