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L’ossidiana sarda, tra il V e il IV millennio a.C., arrivò in Spagna: ritrovati manufatti a 1200 km di distanza dalla Sardegna

Ossidiana di Masullas, sito di Conca e Cannas nel Monte Arci (foto Luigi Sanciu, geologo)

Ossidiana di Masullas, sito di Conca e Cannas nel Monte Arci (foto Luigi Sanciu, geologo)

Una ricerca scientifica ha svelato un nuovo capitolo delle connessioni preistoriche nel Mediterraneo: gli oggetti in ossidiana rinvenuti in siti funerari della Spagna nord-orientale provengono dalla Sardegna, precisamente dal sito di Conca e Cannas di Masullas nel Monte Arci. Ce ne parla il geologo Luigi Sanciu.

Masullas, sito di Conca e Cannas nel Monte Arci (foto Luigi Sanciu, geologo)

Questi prodotti hanno raggiunto la penisola iberica durante il picco di diffusione dell’ossidiana sarda nel passaggio tra il V e il IV millennio a.C. Grazie ad un’analisi fatta con tecniche moderne, è stato possibile confermare con certezza questa origine, dimostrando antiche rotte di scambio che superavano mari e distanze, infatti se si considera il suo arrivo attraverso la Corsica e la Provenza francese si parla di 1200 km di distanza.

Ossidiana di Masullas, sito di Conca e Cannas nel Monte Arci (foto Luigi Sanciu, geologo)

I manufatti ritrovati, come offerte nelle tombe, erano parte di rituali funerari, ma restano molte domande sul loro significato e utilizzo, non essendoci chiari legami con il sesso o l’età delle persone sepolte. Queste scoperte ci portano a riflettere sull’importanza delle connessioni culturali e commerciali nell’antichità e sull’incredibile ingegno delle prime società umane.

Se volete approfondire l’argomento o visitare il giacimento di ossidiana di Conca e Cannas contattare il GeoMuseo MonteArci Stefano Incani di Masullas.

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