Nel corso del suo programma su Rai3, Splendida Cornice, Geppi Cucciari ha emozionato il pubblico con la lettura di un monologo intenso e toccante tratto dalla prefazione di Paolo Fresu al libro Lo sa il vento. Attraverso le parole del noto musicista e compositore sardo, Fresu ha dato voce a un sentimento diffuso nella sua Isola, una denuncia poetica contro la speculazione eolica che minaccia l’integrità paesaggistica e culturale della Sardegna.
Nel monologo, Fresu utilizza il vento, elemento naturale e simbolico, per raccontare una Sardegna di straordinaria bellezza e antica memoria, una terra di siti nuragici, necropoli puniche, anfiteatri romani e domus de janas. Ogni soffio di vento trasporta, secondo le sue parole, le storie di un popolo profondamente legato a queste radici, che continua ad abitare l’Isola con rispetto nonostante le sfide ambientali e le intrusioni industriali. “Il vento porta storie incredibili di sardi che questa Isola amano da morire,” recita il testo, esprimendo l’amore dei sardi per la loro terra e la loro tenacia nel preservarla.
Fresu sottolinea inoltre come, accanto alle meraviglie naturali e archeologiche, l’Isola debba affrontare un futuro incerto, minacciato dall’espansione dei campi eolici. Il suo sguardo non è contrario al progresso, ma vuole una Sardegna che progredisca “con coscienza e rispetto.” A parlare è la voce di chi sente il peso di scelte che sembrano imporre ancora una volta dall’esterno, tra antenne radar e nuove cementificazioni.
L’immagine della Sardegna come “Paradiso Terrestre” rappresenta l’urgenza di preservarne l’essenza di fronte a interventi che rischiano di trasformarla profondamente. Il monologo si conclude con un’immagine potente e amara: “Il vento lo sa.” Un’affermazione che sa di consapevolezza, un monito per non dimenticare che la Sardegna è una terra viva e non solo uno spazio per speculazioni energetiche o industriali. Lettura e riflessione offerta da Geppi Cucciari con passione e profondità, che ha saputo riportare l’attenzione su un tema che, per molti sardi, è questione di identità, cultura e futuro.