Nel cuore di Oristano, lungo la storica via Figoli, la bottega della famiglia Rocca racconta una storia che si intreccia con l’identità stessa della Sardegna. Con oltre sei generazioni di maestri orafi alle spalle, i Rocca sono oggi riconosciuti come la più antica famiglia di orafi artigiani della regione e, con molta probabilità, d’Italia. In questa bottega, Nanni e Pierluigi Rocca continuano a tramandare le antiche tecniche di lavorazione, scolpite in secoli di esperienza e dedizione. A raccontare la loro storia è Ansa.
L’arte della famiglia Rocca non è solo oreficeria; è parte viva del patrimonio sardo, legata ai simboli e alle tradizioni delle donne sarde, che nei giorni di festa indossano monili in oro e argento come segno di devozione e appartenenza. Da generazioni, la famiglia Rocca realizza a mano collane, spille, bottoni e “ganciarie”, tipici ornamenti usati per chiudere le gonne tradizionali. Tutti i pezzi sono forgiati con tecniche antiche: modellazione, incastonatura e soprattutto la fusione negli stampi creati dai bianchissimi ossi di seppia, un procedimento che conferisce ai gioielli un’impronta arcaica e inimitabile.
Ogni gioiello del laboratorio orafo Rocca porta con sé una storia antica, riprodotta e custodita con maestria da Giovanni e Pierluigi Rocca. Questi pezzi unici sono realizzati interamente a mano, con l’attenzione e la perizia che la famiglia di argentieri tramanda da generazioni. Le tecniche e i materiali utilizzati rispettano fedelmente la tradizione, richiamando l’essenza degli amuleti sardi che dagli inizi del 1700 ai primi del 1900 hanno accompagnato la cultura e la spiritualità dell’isola.
Nel laboratorio di Giovanni Rocca, padre di Nanni e Pierluigi, da oltre trent’anni prendono vita gioielli unici, creati interamente a mano. I nomi di questi pezzi – ispuligadentes, canzos de prata, guttones, aneddos a perlinas, pendilinzones e tanti altri – evocano una storia antica e identitaria. La collezione “Ori di Tharros”, in particolare, ripropone gioielli ispirati all’archeologia sarda, frutto di una ricerca accurata che rielabora i modelli tradizionali per conservare e arricchire la cultura isolana.
Ma l’arte dei Rocca non si ferma qui: la famiglia è anche promotrice di mostre itineranti, come “Prendas contra s’ogu malu”, dedicata agli amuleti tradizionali sardi. Realizzata per scopi esclusivamente culturali, questa mostra rappresenta un vero e proprio viaggio nella cultura popolare dell’Isola, alimentato da ricerche storiche e studi antropologici. Qui, gli oggetti esposti sono amuleti che raccontano storie di fede e superstizione, in un dialogo continuo tra passato e presente.
Il prestigio dei Rocca è noto anche a livello istituzionale: Giovanni Rocca ha creato rosari per il Papa Giovanni Paolo II, per il Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e per altre personalità di spicco del panorama europeo. Questo riconoscimento testimonia il valore artistico e storico di una tradizione che oggi viene portata avanti da Pierluigi, maestro orafo e storico, impegnato a mantenere viva questa antica arte nella bottega di famiglia.
La storia della famiglia Rocca è stata recentemente raccontata anche dal programma “Linea Verde Start”, la trasmissione di Rai1 condotta da Federico Quaranta. In un episodio dedicato all’artigianato sardo, Nanni e Pierluigi Rocca hanno mostrato l’arte che da secoli anima la loro famiglia, portando nelle case italiane il fascino senza tempo dei gioielli sardi. Un legame inscindibile tra terra, tradizione e maestria artigianale che fa della bottega di via Figoli un vero e proprio patrimonio culturale vivente di Oristano.