Nella tragedia la forza di resistere e andare avanti. Provando a costruire qualcosa che possa essere di aiuto per i giovani. Si chiama “Le Ali di Mattia Odv”, un’associazione che a Carbonia ha lo scopo di aiutare i ragazzi a non sentirsi soli nei momenti più difficili della loro vita, attraverso attività di aggregazione e socializzazione.
Dietro ci sono il cuore e il coraggio di Christian Marotta e sua moglie Emanuela. Nel 2022 l’immane tragedia che ha sconvolto la loro vita. Il figlio 15enne Mattia si è tolto la vita nel parco cittadino. E dal dolore di un papa e di una mamma l’idea di creare un’associazione che canalizzi l’energia degli adolescenti in progetti e attività ad hoc. “Le ali di Mattia Odv”, per l’appunto, ora alla ricerca di una sede nella città di Carbonia.
“Ci sono tante persone che ci chiedono una mano per un aiuto psicologico”, spiega Marotta, “ma oggi l’associazione ha bisogno di una sede. A quel punto sarà un centro di aggregazione per ragazzi, al cui interno ci sono tantissimi progetti che partono dalle idee dei ragazzi”.
Un centro sicuro, volto all’aggregazione dei giovani. Tra sala musica, sala film e sala giochi e biliardino. Ma anche street-art e interessi da coltivare. “Qui ragazzi faranno aggregazione proprio come si faceva un tempo”. Certamente con un uso intelligente e supportato da un adulto di cellulari e strumenti tecnologici. “Social e internet possono costituire un possibile pericolo per i ragazzi”, spiega Christian, “e tra i nostri collaboratori e volontari, che sono circa una quarantina, abbiamo anche un informatico che farà ai giovani un corso educativo. Le amicizie virtuali? Gli amici devono essere reali, proprio come una volta”.
Nel 2022 la tragedia del giovanissimo Mattia, studente di scuola superiore a indirizzo informatico. Con il cuore a pezzi, mamma Emanuela ha scritto un post sui social che ha trovato condivisioni anche al di fuori della Sardegna. “Ci hanno contattato da tutta Italia. Ci sono tanti ragazzi in situazioni difficili come quella di nostro figlio”. Da lì l’idea di un’associazione, su modello di un’altra già esistente a Roma, che aiuti tutti i ragazzini, che attraversano un percorso di vita travagliato, a fare in modo che riescano a superarlo. “Ma devono essere i ragazzi stessi, prendendo coscienza dei problemi, ad avvicinarsi a noi”.
Tante idee per l’associazione “Le Ali di Mattia”. E tutte condivise e partecipate con gli adolescenti di oggi. “In occasione dello scorso Sulcis Espone, a Carbonia”, racconta Marotta, “abbiamo fatto un sondaggio fra i ragazzi. La risposta? Tutti chiedono un centro di aggregazione sicuro in cui ritrovarsi e svolgere tante attività”. E aggiunge, “A poco a poco i ragazzini si sono avvicinati. Abbiamo avuto così una sessantina di giovani che hanno fatto volantinaggio, presentando le nostre idee. E importante che i ragazzi vadano responsabilizzati”.
Diverse le iniziative, nel corso di questa estate, portate avanti a Carbonia dall’associazione. Qualche giorno fa, in occasione del 18esimo compleanno di Mattia, ecco un momento di forte emozione e commozione per Christian ed Emanuela. Con il grande aiuto di un loro collaboratore, sono arrivati ai manager degli artisti Petit, Arisa e Daniele Silvestri, in tour in Sardegna. E questi con grande disponibilità in qualche modo hanno sposato la causa. “Arisa, una ragazza fantastica, a Gonnesa ha cantato con la maglia della nostra associazione, dedicandoci il brano La Notte. Un concerto con le mani sul cuore che ci ha emozionato tantissimo”. Allo stesso modo Silvestri, “ha scritto una canzone, Argento Vivo, che sembra essere scritta proprio per Mattia, portando l’attenzione sul disturbo dell’ADHD e sui problemi che si possono avere nel percorso scolastico”.
Ora si lavora al futuro, soprattutto in concomitanza con la riapertura delle scuole dopo le vacanze estive. “Siamo pronti ad affrontare i problemi delle diverse discipline e ci metteremo a disposizione. Ma devono essere i ragazzi a rendersi consapevoli e chiederci una mano. E molti ci stanno rispondendo”.
Ma serve una sede. “Bisogna vedere i bandi e i contributi che possiamo avere. Il comune di Carbonia e le istituzioni ci sono, sì. Stanno valutando quale sia la possibile soluzione. Ci sono molti stabili, ma la richiesta è davvero tanta da parte di associazioni come noi. Noi per il momento partiamo. Vediamo in futuro”.