Questa mattina si svolge la prima prova scritta dell’esame di maturità in Sardegna, coinvolgendo 12.220 candidati distribuiti in 399 commissioni. Complessivamente, saranno impegnati 399 presidenti di commissione e 1.335 docenti commissari esterni. A questi si aggiungono, generalmente, tre docenti nominati come commissari interni per ciascuna delle due classi abbinate alla stessa commissione.
Nonostante le sostituzioni di commissari e presidenti che hanno rinunciato, l’Ufficio scolastico della Sardegna non ha dovuto richiamare i pensionati, a differenza di altre regioni. I numeri relativi ai presidenti/commissari in quiescenza nominati sono stati insignificanti.
Nella provincia di Cagliari, i candidati sono 5.456. Sassari segue con 4.054 studenti pronti a tornare a scuola, vocabolario alla mano, per la prova di italiano. A Nuoro i candidati sono 1.159, mentre a Oristano sono 1.119. Domani, giovedì 20 si terranno le prove specifiche del percorso di studi, che variano dalla progettazione di una casa o di un centro per anziani negli istituti tecnici (ex geometri) alla prova di greco al liceo classico. Oggi è anche il giorno dell’estrazione della lettera per le prove orali, che continueranno fino a luglio.
‘Pellegrinaggio’ di Ungaretti e ‘Quaderni di Serafino Gubbio operatore’ di Pirandello, l”Elogio dell’Imperfezione’ di Rita Levi Montalcini, un testo tratto da ‘Storia d’Europa’ dello storico Giuseppe Galasso, in cui si invitano gli studenti ad una riflessione sull’atomica e sulla Guerra Fredda, e uno da ‘Riscoprire il Silenzio’ della giornalista Nicoletta Polla Mattiot.
Tra i temi d’attualità, una delle tracce proposte è l’Elogio dell’Imperfezione della premio nobel Rita Levi Montalcini. C’è poi un testo tratto da ‘Profili, selfie e blog’ di Maurizio Caminito, in cui si chiede ai maturandi di riflettere sull’importanza e il senso del diario nell’epoca digitale, e uno di Maria Agostina Cabiddu – pubblicato sulla rivista dell’Associazione italiana costituzionalisti – sul valore del patrimonio artistico e culturale, nel quale si definisce ‘lungimirante’ l’intuizione dei padri costituenti di collocare tra i principi fondamentali della Carta la promozione dello sviluppo culturale, della ricerca scientifica e della tutela del paesaggio.