Su Nuraxi è senza dubbio uno dei più famosi, imponenti e meglio conservati tra i nuraghi della Sardegna. L’area archeologica comprende un nuraghe complesso e un grande villaggio di capanne che l’Unesco nel 1997 ha dichiarato patrimonio dell’Umanità.
Nel bellissimo scatto d’epoca ecco gli operai impegnati negli scavi, che cominciarono a partire dal 1950. I loro nomi: Efisietto Pistis di Nurallao, Ginetto Camboni di Lasplassas, Antiogu Lai di Bidonì, Mohamed Ashanti dell’Eritrea, Antioga Basciu di Tulli, cuciniera.
Il sito, fiore all’occhiello dell’archeologia isolana, è stato scoperto grazie agli scavi condotti tra il 1950 e il 1957 da Giovanni Lilliu, il “padre” dell’archeologia sarda, che sulla collina dove poi fu scoperto il nuraghe era solito giocare sin da bambino e già allora notò che il grande cono di terra e detriti in parte era cavo e conteneva “qualcosa”. Successivamente, Lilliu ritornò nel luogo e scavò quello che diventò una delle più importanti scoperte della civiltà nuragica.
L’area è costituita da un nuraghe complesso – ossia costituito da più di una torre – costruito a partire dal 1500 a.C. (e fino al VII secolo d.C.) e da un grande numero di capanne che trovarono vita nei tempi successivi.