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Lo sapevate? In Sardegna esiste una scuola di falconeria

Un’arte con una tradizione antichissima, che ora viene riproposta per grandi e piccini. Andrea e Fabio Ortu, padre e figlio sangavinesi fondatori dell’Associazione Falconieri di Eleonorae, ci raccontano come un’esigenza si sia trasformata in passione da divulgare.

«Tutto è nato dalla necessità di effettuare il cosiddetto bird control, ovvero l’allontanamento dei volatili attraverso i rapaci, in un’azienda alimentare in cui i piccioni stavano creando problemi di igiene. In quell’occasione abbiamo deciso di frequentare dei corsi di formazione in provincia di Varese, e lì abbiamo scoperto un mondo nuovo e affascinante, che non abbiamo più voluto abbandonare».

Nasce così l’idea dell’associazione, con la quale si vuole innanzitutto tutelare i rapaci, ma anche proporre attività come le rievocazioni storiche e i corsi di avvicinamento alla falconeria. Fabio ci spiega che «Già nella Carta De Logu si fa riferimento all’utilizzo dei falchi nella caccia, usanza diffusa tra i nobili tra cui Eleonora D’Arborea e Mariano IV e proseguita fino all’avvento delle armi da fuoco.

Ci piacerebbe quindi affiancare altri gruppi che ripropongono usi, tradizioni ed eventi storici, con costumi e attività tradizionali che aiutino a non perdere la memoria del passato».

Costruire una rete non è però sempre facile, come ci fa capire Andrea: «Abbiamo avuto diversi riscontri negativi nel tentativo di avviare degli scambi e delle collaborazioni con altre associazioni e gruppi che si occupano di rapaci e, in generale, di rievocazioni. Per il momento continuiamo con le nostre risorse e idee, cercando di coinvolgere i singoli ma anche, ad esempio, le scuole».

Ma com’è stata la risposta della popolazione? «Partecipe ed entusiasta. Il rapporto che si crea tra il falconiere ed il suo falco è uno spettacolo che incanta, ma pensiamo che abbia anche un carattere fortemente educativo, grazie al quale si impara ad acquisire, con pazienza e disciplina, il rispetto reciproco. Crediamo quindi che i nostri corsi siano un’occasione per cimentarsi in qualcosa di nuovo e particolare, per apprendere non soltanto l’addestramento dei rapaci ma anche come prendersene cura a 360 gradi, sulla base di tutta una serie di leggi e regole per la loro tutela ed il loro benessere. E, perché no, anche per riuscire a superare eventuali limiti e pregiudizi su animali che sembrano così lontani da noi ma coi quali può nascere una vera e propria simbiosi se si utilizza il giusto approccio».

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