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Sterilizzare significa salvare vite: finalmente in Sardegna qualcosa si muove?

Foto Marcello Polastri

Le associazioni di volontariato sarde, riunite sotto un’unica voce, sono riuscite, con una pressione costante sui rappresentanti regionali, ad ottenere in Finanziaria 2023 ben 300 mila euro per le sterilizzazioni gratuite di cani e gatti, a cui si aggiungono i fondi residui degli anni 2017-2019: una somma importante che può dare respiro alle famiglie e rilanciare la lotta al randagismo. E finalmente la Asl di Oristano, nominata capofila, si sta finalmente muovendo.

Ma vediamo più nel dettaglio a cosa, la sterilizzazione di cani e gatti, può essere utile, non solo all’animale stesso ma al territorio. La sterilizzazione è infatti una delle strategie più efficaci per contrastare il randagismo. La riduzione degli accoppiamenti indesiderati previene la riproduzione. Questo è cruciale sia per i randagi che per gli animali domestici, poiché riduce il numero di cuccioli destinati a una vita da randagi. Il controllo della popolazione felina e canina è fondamentale per prevenire il sovraffollamento nei canili, rifugi e nelle strade, e per garantire che ci siano sufficienti risorse per soddisfare le esigenze degli animali stessi. Inoltre promuove la responsabilità degli animali domestici: la sterilizzazione può educare i proprietari sull’importanza di controllare la riproduzione dei loro animali. Questo può contribuire a ridurre il numero di cuccioli indesiderati nati da proprietari irresponsabili o che ignorano tutte le specifiche di cui sopra.

Dopo un lungo stallo in cui l’iter burocratico è rimasto invischiato, cosa che ha rallentato moltissimo l’azione per il contenimento delle nascite degli animali di affezione, la Asl pare finalmente che stia agendo nello sbloccare le risorse finanziarie.

“Come volontari impegnati in prima linea in una guerra che percepiamo quasi come contro mulini a vento, invitiamo la nuova governatrice ed il nuovo esecutivo a cambiare passo, a dar voce al terzo settore che combatte il randagismo e attuare con il contributo dei volontari e le Asl un’azione programmata per la legislatura e non solo interventi sporadici come è stato sinora. Urge una programmazione seria e precisa”, chiedono i volontari sardi.

“Le famiglie sarde sono sempre più in difficoltà con le spese veterinarie, che sono, come è noto, a totale carico del privato. Anche sterilizzare il proprio cane o gatto costa tanto. Il risultato sono cucciolate
abbandonate ovunque che riempiono canili, rifugi, strade e campagne e consumano le energie e le risorse finanziarie di cittadini e volontari”, concludono.

 

 

 

 

 

 

 

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