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Il caraganzu, il fiore più pop(olare) e romantico della Sardegna

Il fiore più comune della Sardegna: pop perché appunto, lo conosciamo tutti ma proprio tutti e romantico perché in un modo o nell’altro ci riporta alla mente sempre un ricordo lontano.

Eh si, prima o poi bisognava parlare anche di lui, bistrattato dai fiorai, calpestato da ogni piede ci passi affianco, innaffiato ma solo da bisogni canini e non. Insomma completamente ignorato per il suo essere tremendamente popolare e comune. Come se poi fosse una colpa o addirittura una vergogna!

Oggi vogliamo riconoscere loro una dignità e per questo vi facciamo scoprire le loro proprietà. I nomi scientifici sono Chrysanthemum coronarium e Chrisanthemum segetum ma le piante attualmente vengono classificate come Glebionis coronaria e Glebionis segetum. Entrambe appartengono alle Asteraceae o Compositae, famiglia ricca di piante erbacee perenni o annuali, entrambe sono originarie del Mediterraneo: da qui i loro areali si estendono fino all’Asia orientale. Entrambe si trovano facilmente nei prati coltivati o ai margini delle strade ed entrambe sono piante edibili.

Per la prima specie, Glebionis coronaria, il termine “coronaria” deriva dal latino “corona” e fa riferimento alla disposizione dei petali dei suoi fiori; Glebionis segetum è detto anche invece “Crisantemo campestre” o “Ingrassabue” per la sua frequente presenza nei prati italiani (dal latino “seges”, campi coltivati) e l’apprezzato uso alimentare, non solo da parte dell’uomo.

Insomma, nell’ottica di non voler mai dimenticare, anzi al contrario innalzare chi o cosa solitamente non viene preso in considerazione per svariati motivi, speriamo oggi di avervi fatto rivalutare almeno con la ragione un fiore con un colore acceso che a solo guardarlo mette allegria e di cui dovremmo riempirci casa con i suoi bouquet.

 

 

 

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