Site icon cagliari.vistanet.it

Speciale Elezioni Regionali Sardegna. Le interviste ai candidati presidenti: Paolo Truzzu

Abbiamo intervistato i quattro candidati alla presidenza della Regione Sardegna in vista delle elezioni del 25 novembre 2024. A tutti abbiamo fatto le stesse sei domande per farci raccontare la loro idea di Sardegna per i prossimi cinque anni. Ecco l’intervista al candidato del centrodestra Paolo Truzzu.

1) Si presenti e ci dica in breve perché ha scelto di candidarsi alla guida della Regione Sardegna

Faccio politica per passione fin da ragazzo. Attualmente sono sindaco di Cagliari, ruolo che ho cercato di svolgere con il massimo dell’impegno, essendo innamorato della mia città. Sulla candidatura: in realtà ho accolto l’invito dei partiti del centrodestra a guidare la coalizione.

2) Il tema forse più sentito da parte dei sardi è quello della sanità, sia per le vicende degli ultimi anni, sia per le tante falle che il sistema sanitario regionale continua a mostrare. Quali sono le azioni che intende mettere in campo?

Intanto voglio essere chiaro su un punto: non ci saranno rivoluzioni copernicane o ulteriori riforme. Intendo rafforzare la medicina territoriale e di prossimità, studiando ciò che serve con attenzione, ascoltando le comunità locali. Per troppo tempo ci siamo concentrati sulle dimensioni degli ospedali. Dobbiamo sfruttare le risorse del Pnrr sulla telemedicina. Inoltre sono convinto che le borse di studio debbano essere destinate soprattutto ai giovani sardi.

3) Un altro tema di difficile soluzione è quello dei trasporti, esterni e interni. Quali sono i modelli che intende proporre per garantire ai sardi il diritto alla mobilità?

Lavoreremo con il Governo nazionale per arrivare ad una soluzione duratura con l’Europa. Alla base c’è il diritto dei sardi alla mobilità: intendo difenderlo in ogni sede, con determinazione. Le compagnie devono avere la possibilità di lavorare in un regime di concorrenza. Stiamo studiando la possibilità di ridurre le tasse aeroportuali per abbattere i prezzi dei voli. Da sindaco ho dimostrato di essere capace di fare progetti e investire velocemente le risorse nel campo infrastrutturale. Per questo punterò a mettere in collegamento tutte le realtà della Sardegna.

4) Una questione indissolubilmente legata al tema trasporti è il turismo, una voce economica importante per l’Isola. Quali modelli deve adottare la Sardegna per stimolare i visitatori?

Non esiste un solo tipo di turismo. La Sardegna deve presentarsi nel mercato internazionale con le sua identità e puntare sulla propria originalità: territori, paesaggi, cibo, tradizioni, storie, enogastronomia. Vogliamo andare oltre il mare, con la definitiva destagionalizzazione dei flussi, puntando sugli eventi culturali e sportivi.  Dobbiamo comunque avere un occhio di riguardo sulla salvaguardia del patrimonio paesaggistico e ambientale, che è ciò che fa della nostra isola un “unicuum” nel mondo.

5) Lavoro e occupazione: la Sardegna resta una delle regioni con gli indici peggiori d’Europa. Su quali settori bisogna puntare nei prossimi anni per invertire la tendenza?

La politica non crea il lavoro. È una concezione sbagliata e anacronistica. Dobbiamo lavorare sulle condizioni di base. Ci sono circa 10 miliardi di risorse che la Regione può spendere e lo faremo per il bene dell’Isola. Muoveremo l’economia con intelligenza e raziocinio, puntando sull’innovazione che significa posti di lavoro nuovi, buoni e competitivi.  Pensiamo anche a rilanciare il ruolo della Sfirs, regista di operazioni a sostegno della nuova imprenditorialità, con strumenti come il microcredito.

6) Agricoltura e allevamento. Cosa può fare la Regione Sardegna per difendere i produttori isolani e aiutarli ad essere competitivi nei mercati internazionali?

In questa campagna elettorale ho visitato parecchie aziende. Molte di grande qualità, competitive nei mercati internazionali. Voglio rafforzare assessorato ed enti strumentali. Significa avere più uomini, più organizzazione, più strategia. Sosterremo le filiere, cercheremo di velocizzare i pagamenti e rendere gli aiuti più razionali. Investiremo nel lattiero-caseario, nel vitivinicolo, nell’olivicolo, nella filiera del bovino da latte e quella ovicaprina.

7) Faccia un appello agli elettori: perché dovrebbero votare lei e la sua coalizione?

Non vendo promesse. Ho una visione della Sardegna e la sto sottoponendo ai sardi giorno dopo giorno. So sfidare l’impopolarità quando sono convinto che una cosa serva al bene comune. Sono determinato a spendere le ingenti risorse che abbiamo e guardo al futuro con ottimismo.

Exit mobile version