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Docenti, personale e genitori uniti per dire no al mega accorpamento della scuola Randaccio-Tuveri con la Colombo

Docenti, personale scolastico e genitori degli studenti uniti per dire no all’accorpamento dell’Istituto Randaccio-Tuveri-DonMilani con la scuola Colombo: decisione che andrebbe a creare un mega istituto con 13 plessi, oltre 300 dipendenti e soli 6 amministrativi. Di seguito si riporta il comunicato e il link per firmare e sostenere la battaglia.

“In rappresentanza dei genitori e del personale dell’I. C. Randaccio-Tuveri-Don Milani segnaliamo di aver presentato un’istanza ad autorità regionali e comunali, enti e figure interessate per tentare di contrastare il previsto accorpamento tra la nostra scuola, Istituto Randaccio-Tuveri-DonMilani e quella della Colombo. Con questa decisione si andrebbe a creare, infatti, un mega istituto con 13 plessi, oltre 300 dipendenti e soli 6 amministrativi.

Una tale organizzazione rischia di minare pesantemente la possibilità di realizzare la nostra offerta formativa, rendendo molto difficile mantenere gli standard di attenzione e cura nei confronti di tutte le nostre alunne e alunni e la relazione con le famiglie, che finora ha caratterizzato l’operato del nostro istituto. Abbiamo raccolto 848 adesioni di tutte le componenti della comunità scolastica e chiediamo qui il vostro supporto.

In una regione, in una città, in quartieri già caratterizzati da tassi di dispersione elevati, questo accorpamento rischia di penalizzare ulteriormente alunni ed alunne e aumentarne la fragilità anche sociale: proprio coloro a cui è necessario garantire la maggiore attenzione e cura risulterebbero, con un unico grande Istituto, meno tutelati.  L’iniquità di questa scelta è, a parer nostro, aggravata dalla disparità di trattamento riservata ai diversi Istituti scolastici, nell’attuazione del Piano di dimensionamento.

Le docenti Valentina Maria Urgu, Candida Urgu, Monica Rossi, Sandra Mereu, Irene Adina Maria Zini e le rappresentanti del Consiglio di Istituto Valentina Ferro e Barbara Volponi

Riportiamo di seguito il testo completo dell’istanza:

All’attenzione

– dell’Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna
– della II Commissione Regionale Lavoro, cultura e formazione professionale della Regione Autonoma della Sardegna
– del Sindaco del Comune di Cagliari
– dell’Assessora alla Pubblica Istruzione del Comune di Cagliari Dottoressa Marina Adamo
– della Commissione istruzione del Comune di Cagliari
– del Direttore dell’USR Sardegna Dott. Francesco Feliziani
– del Dirigente dell’ambito territoriale di Cagliari Dott. Peppino Loddo
– della Garante dei diritti per l’infanzia e adolescenza della Città metropolitana di Cagliari, Dottoressa Orsola Apice
– della Garante regionale per l’infanzia e adolescenza della Regione Autonoma della Sardegna Dottoressa Carla Puligheddu

I genitori e i docenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Randaccio-Tuveri-Don Milani” di Cagliari, firmatari della presente lettera, in merito alla deliberazione della Giunta della Regione Sardegna n. 46/25 del 22/12/2023 di approvazione del Piano di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Sardegna per l’a.s. 2024/2025 come modificata dalla delibera n. 1/9 del 05/01/2024 e all’impatto della stessa sul nostro Istituto, rappresentano quanto segue:
all’I.C. Randaccio-Tuveri – Don Milani, a partire dall’A.S. 2024/2025, verrà accorpato il soppresso I.C. “Colombo”, formando così un’autonomia scolastica di ben dodici plessi (cinque plessi di scuola dell’infanzia, cinque di scuola primaria e due di scuola secondaria di primo grado), con oltre 1300 alunni, realtà unica all’interno del capoluogo regionale.

L’I.C. Randaccio-Tuveri – Don Milani sta realizzando inoltre numerosi progetti PNRR per la digitalizzazione di tutti i plessi, diversi PON per la qualificazione dell’offerta formativa, per andare incontro sempre più alle esigenze di un’utenza diversificata in termini di ordini di scuola differenti e situazioni familiari e sociali, Tutte queste azioni richiedono un impegno e competenze che, difficilmente, potranno essere dedicati con la stessa efficacia da un personale impegnato su così tanti plessi. Questo, ancora una volta, penalizzerà l’utenza più fragile che caratterizza entrambi gli istituti che si è scelto di accorpare.

Dispiace constatare, ancora una volta, che le scelte che riguardano la scuola si basino esclusivamente su considerazioni di tipo meramente economico e numerico, tipiche di una visione aziendale, senza tenere conto che le scuole sono cuore pulsante della comunità in cui operano. Si ritiene, inoltre, che tale accorpamento penalizzi eccessivamente la nostra autonomia scolastica e ne avvantaggi incomprensibilmente altre che continueranno a operare con numeri anche inferiori a 600 alunni, con un massimo di 3 o 4 e plessi e in realtà territoriali decisamente meno complesse”.

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