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La statua della Lupa Capitolina, simbolo di Roma, fu creata con rame proveniente dalla Sardegna

La Lupa Capitolina sarebbe stata creata con materiale sardo. Forse non tutti sanno che la Lupa Capitolina, universalmente riconosciuta come simbolo di Roma, presenta un profondo legame con la Sardegna.

Recenti analisi effettuate sulla lega di bronzo che costituisce la scultura, hanno dimostrato che il rame utilizzato per forgiarla proviene dalle miniere di Calabona, nei pressi di Alghero. L’hanno confermato i risultati delle analisi del rapporto isotopico del piombo legato al rame della lupa, eseguite nei laboratori di Oxford.

Intensamente sfruttate dalla società Monteponi a partire dagli inizi del Novecento, le miniere sono state in realtà coltivate a partire dall’epoca antica, come dimostrano le analisi su una serie di reperti, tra cui alcuni lingotti di rame provenienti dal sito di Sant’Imbenia.

Esposta presso i Musei Capitolini, la cronologia della celebre statua è ancora oggetto di dibattito e oscilla tra la fine del VI inizi del V secolo a.C. e l’età medievale. Se la datazione tradizionale, tra la fine dell’età monarchica e l’inizio di quella repubblicana fosse corretta, l’approvvigionamento del metallo in Sardegna dovrebbe essere letto nel complesso quadro dei rapporti tra Roma e Cartagine, i cui equilibri sono ben illustrati nel primo trattato tra le due città, datato al 509 a.C. e che poneva ai Romani una serie di limitazioni proprio sul territorio sardo, ormai sotto stretto controllo da parte della città africana.

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