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Alla scoperta de “Gli Uffici”: il nuovo ristorante a Palazzo Boyl, tesoro ottocentesco di Cagliari

Immaginate di entrare in uno dei palazzi più antichi e ricchi di storia del quartiere Castello di Cagliari, Palazzo Boyl. Siamo accanto al Bastione Saint Remy, in un palazzo nobiliare costruito nel 1840 con vista sul porto di Cagliari al tramonto. Sulla sua facciata spicca la grande terrazza situata al primo piano, la cui balaustra è impreziosita da quattro statue marmoree simboleggianti le stagioni. Nella facciata le tracce della storia: i segni di tre palle di cannone lasciate dai francesi nel ‘700 nella torre preesistente al palazzo.

Qui, ha aperto in questi giorni “Gli Uffici”, un ristorante elegante in cui è possibile pranzare e cenare immergendosi nelle scintillanti atmosfere della “belle epoque” con la vista del mare tutta intorno.

L’ingresso è lo stesso del Caffè De Candia, già ristrutturato negli anni scorsi. Tramite una elegante scalinata in marmo si arriva al secondo piano, sede del ristorante, che è stato rimesso a nuovo dopo tanti anni.

Il nome deriva dal fatto che qui sorgevano gli uffici in cui venivano gestiti gli affari della famiglia Baroni Rossi, ex proprietaria delle mura oggi passata ai Tomassini Barbarossa. La storia della famiglia è presente nelle pareti, con alcuni quadri originali raffiguranti esponenti illustri dell’albero genealogico.

Qui una cucina moderna e funzionale con vista sul Bastione (anche lo staff gode di una prospettiva privilegiata) è al servizio di una raffinatissima sala in cui sono state ricreate le atmosfere degli inizi del ‘900. Oltre all’ambiente principale è presente la Sala Barone Rossi, calda e intima stanza dedicata agli eventi privati che si collega direttamente alla cantina, già fornita di oltre 130 referenze provenienti da Sardegna, Italia, Francia e mondo.

A guidare la cucina è lo chef pugliese Tommaso Sanguedolce. L’amore e la passione per la cucina lo hanno condotto fino in Sardegna dopo un lungo girovagare per il globo. Agli Uffici questo giovane chef – a cui si illuminano gli occhi quando parla del pane e dell’olio della sua città, Andria – ha voluto dar vita a una cucina mediterranea contemporanea. Trovare le sue radici pugliesi nella sua nuova terra di adozione, la Sardegna, abbinando tecniche apprese nelle cucine di alto livello frequentate all’estero: è un po’ questa la chiave di ciò che arriva in tavola agli Uffici.

Il menù è un tributo alla stagionalità. Lo si intuisce non solo dalla copertina, che d’inverno raffigura la facciata di Palazzo Boyl coperta di neve, ma anche dalle proposte, disponibili sia alla carta, sia in due tipologie di percorsi degustazione a tre e quattro portate.

Il gambero viola di Villasimius incontra la mandorla, la lattuga ghiacciata e l’essenza speziata. Un piatto che potrebbe essere cucinato sia a Bari che a Cagliari con la stessa qualità della materia prima, ma che per essere perfezionato necessita di uno chef che abbia frequentato, da protagonista, le cucine di luoghi “sacri” della gastronomia mondiale come – nel caso di Sanguedolce – il Ritz di Londra.

 

Gli spaghettini di Gragnano degli Uffici vengono avvolti da una salsa a base di ostrica, burro affumicato, pompia e salicornia, in un gioco di contrasti che spazia dal sapido all’acido, passando per l’agro e l’umami.

L’agnello “in biancu”, è un omaggio a una ricetta tradizionale pasquale del Campidano, l’agnello in umido con uova e limone. Qui il gusto viene completato dai carciofi “arraganati”, tipica ricetta pugliese a base di carciofi gratinati, e dal tartufo.

 

Ad accompagnare i piatti una selezione di vini molto variegata che spazia da etichette locali allo Champagne francese, dai classici piemontesi, veneti e toscani ai grandi bianchi fruttati di Austria, Slovenia e Germania, passando per interessanti proposte dal “nuovo mondo”, con vini anche dal Sudafrica e dalla Nuova Zelanda.

Il servizio, curato dall’esperto maitre Alessandro Marras (più di un quarto di secolo al Forte Village) punta a far sentire l’ospite come a casa, con le attenzioni ai particolari che ci si aspetta da un luogo così ricco di storia e fascino. Si inizia dal sorriso alla reception e si conclude con la memorizzazione di gusti e preferenze di ogni singolo cliente.

Trascorrere due o tre ore a Gli Uffici vuole essere un’esperienza. Esperienza che si può sintetizzare in tre concetti: radici, ricerca e innovazione: e radici delle ricette di una volta e della storia di questi luoghi; la ricerca di una cucina contemporanea e della restituzione alla città di un bene culturale di prim’ordine; l’innovazione di una ristorazione che ha fatto sue le tecniche più all’avanguardia e di un’attenzione ai clienti coccolati come i migliori ospiti della propria casa.

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