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Gustavo Giagnoni, “il mister con il colbacco”. Fu tra i migliori allenatori sardi di sempre

Gustavo Giagnoni, figura di spicco del calcio sardo, è stato sicuramente uno degli allenatori migliori nati nell’Isola. La sua storia nel mondo del pallone è un racconto di successo, dedizione e passione. Soprannominato “Il mister con il colbacco”, per il vezzo di utilizzare il tipico cappello russo, nacque a Olbia nel 1932.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Giagnoni ha intrapreso una nuova fase della sua carriera come allenatore. La sua prima esperienza è stata come allenatore del settore giovanile del Mantova, su richiesta del presidente Andrea Zenesini. Nel 1969, ha fatto il suo ingresso nella prima squadra sostituendo Mannocci, e il suo arrivo è stato fondamentale per la salvezza della squadra. La stagione successiva ha visto Giagnoni ottenere un brillante quarto posto, mancando la promozione in Serie A per un solo punto, che sarebbe arrivata l’anno successivo.

Nel 1971, Giagnoni ha intrapreso una nuova avventura come allenatore del Torino, ottenendo subito un prestigioso secondo posto nella sua prima stagione in panchina. In Piemonte nacque il mito del colbacco, che Giagnoni raccontò in un’intervista a fine gara: “Eravamo partiti bene, poi una flessione. Nel frattempo era arrivato l’inverno e misi il colbacco. Subito iniziarono le vittorie. Lo tenni per ripararmi dal freddo e anche un po’ per scaramanzia. Ci giocavo”.

La sua carriera, è stata segnata da un episodio memorabile, ma non certo votato al “fair play”: il 9 dicembre 1973, durante un derby con la Juventus, Giagnoni è stato sarcasticamente insultato da Franco Causio e ha risposto con un pugno che ha lasciato l’avversario steso sul campo.

Negli anni successivi, Giagnoni ha allenato diverse squadre italiane, tra cui il Milan nel 1974, la Roma nel 1977, il Pescara nel 1979, l’Udinese nel 1980, il Perugia nel 1981 e il Cagliari nel 1982. La sua carriera da allenatore è stata caratterizzata da alti e bassi, con risultati altalenanti e retrocessioni, ma la sua passione per il gioco rimaneva costante.

Dopo una pausa di alcuni anni, Giagnoni è tornato al comando del Cagliari nel 1985, salvando la squadra della sua Isola dalla retrocessione in Serie B. Nel 1986, ha ottenuto uno dei risultati più significativi della sua carriera, eliminando la Juventus di Platini nei quarti di Coppa Italia, un’impresa notevole.

Dopo ulteriori tre anni di inattività, Giagnoni è diventato allenatore della Cremonese nel 1990, portando la squadra alla promozione in Serie A. Nel 1992, dopo la retrocessione dei grigiorossi in Serie B, è tornato al Mantova come direttore tecnico, contribuendo al loro passaggio dalla Serie C2 alla Serie C1 prima di concludere la sua carriera nel calcio.

Gustavo Giagnoni è scomparso il 7 agosto 2018, a Folgaria (Trento), dove trascorreva una vacanza con sua moglie. La sua eredità nel calcio italiano rimane una testimonianza del suo amore per il gioco e della sua dedizione alla crescita delle squadre e dei giocatori con cui ha lavorato nel corso di una carriera di alto livello. Giagnoni continuerà a essere ricordato come un’icona del calcio sardo e italiano.

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