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Le cinque cose incredibili che forse non sapevi su Grazia Deledda

Grazia Deledda è una delle figure letterarie italiane più celebrate e amate, prima donna italiana ad aver ricevuto il Nobel per la Letteratura nel 1926.

Ma ci sono aspetti della sua vita e della sua eredità che potrebbero sorprendervi. Oltre ai suoi straordinari contributi alla letteratura, Deledda è stata oggetto di molte altre forme di riconoscimento e onorificenze. Ecco cinque fatti interessanti che forse non sapevate sulla grande scrittrice sarda.

Oggi ve ne sveliamo cinque:

1.Lo scrittore Luigi Pirandello la odiava

Nonostante entrambi fossero autori italiani di grande rilievo nel XX secolo, Luigi Pirandello non aveva una grande stima di Grazia Deledda. In effetti, si dice che provasse una sorta di invidia nei confronti del successo di Deledda, soprattutto dopo che lei vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Questo antagonismo tra due giganti letterari italiani dell’epoca è un aspetto interessante della vita di Deledda e dimostra che anche tra i grandi scrittori possono sorgere rivalità e incomprensioni.

2. Su Venere c’è un cratere dedicato a lei

L’immagine di Grazia Deledda si estende ben oltre i confini terrestri. Nel Sistema Solare, su Venere, esiste un cratere dedicato a questa celebre scrittrice sarda. Chiamato il “Cratere Deledda,” ha un diametro di 32 km ed è stato battezzato con il nome della scrittrice nel 1985. Questo omaggio cosmico è stato possibile grazie all’associazione americana “National Organization for Women,” che ha redatto una lista di donne famose da onorare con crateri di almeno 20 km di diametro sul pianeta giallo. Deledda condivide questa distinzione con altre figure illustri della storia, delle arti e delle scienze, dimostrando il suo impatto duraturo sulla cultura mondiale.

Nel 1916 cedette il suo romanzo “Cenere” come soggetto per un film

Anche il mondo del cinema si è interessato alla narrativa di Grazia Deledda. Nel 1916, il regista Febo Mari propose a Deledda di utilizzare il suo romanzo “Cenere” del 1904 come soggetto per un film. Sebbene Deledda fosse già una scrittrice famosa, il suo coinvolgimento nel progetto cinematografico fu accompagnato da una certa indifferenza. La sceneggiatura e il ruolo della madre del protagonista furono affidati all’attrice teatrale Eleonora Duse, ma il film non riuscì a ottenere un grande successo a causa della sua interpretazione avant-garde per l’epoca. Il film, invece di essere girato in Sardegna, dove si svolgeva la trama, venne realizzato sulle Alpi piemontesi, il che contribuì all’indifferenza di Deledda nei confronti del progetto.

4. Dal 2019 il suo volto si trova su uno dei Boeing della Norwegian

Grazia Deledda ha ottenuto un posto d’onore su uno dei Boeing 737 MAX 8 della Norwegian Airlines dal 2019. L’immagine della prima donna italiana a vincere il Premio Nobel per la Letteratura (nel 1926) ora decora entrambi i lati della coda di uno degli aerei della compagnia. Questa iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo, non solo dalla Norwegian Airlines ma anche dall’Isre (Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna), che ha fornito l’immagine dell’autrice e ha elogiato Deledda come una delle scrittrici più importanti e apprezzate nella storia letteraria italiana.

5. Il trasferimento della sua salma da Roma a Nuoro si fece tra imprevisti e intoppi: si parla di una sorta di “vendetta” dall’aldilà da parte della scrittrice che non voleva essere sepolta in Sardegna

Dopo la sua morte nel 1936, Grazia Deledda fu sepolta a Roma, nel cimitero del Verano, in una tomba a forma di nuraghe, in accordo con il suo profondo legame con la Sardegna. Tuttavia, nel 1959, un gruppo di intellettuali nuoresi richiese il trasferimento delle sue spoglie nella sua città natale, Nuoro. Questo desiderio non era stato espresso dalla scrittrice in vita, il che portò alcuni a definire l’evento come una sorta di “vendetta” postuma da parte di Deledda. Il trasferimento delle spoglie fu caratterizzato da imprevisti e ostacoli, compresi scioperi dei marittimi e problemi con la dimensione della bara. Alla fine, Deledda fu sepolta nella chiesetta della Solitudine a Nuoro, ma la leggenda persiste, alimentando il mistero intorno alla sua decisione postuma.

 

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