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Febbre del Nilo, un cavallo positivo a Paulilatino. La Asl: “L’animale sta meglio”

febbre del nilo

“Il cavallo ha sviluppato una sintomatologia neurologica, ma ora è in fase di ripresa e guarigione. La situazione è sotto controllo”. Lo ha dichiarato stamani Enrico Vacca, responsabile del settore della Sanità Animale della Asl 5 di Oristano dopo il caso di un contagio di un equino a Paulilatino, in località Pabarille.

Il  dottor Vacca ha aggiunto: “Ricordiamo ai proprietari di cavalli che esiste un vaccino per evitare che gli animali vengano contagiati dal virus della West Nile e che lo stesso virus non può essere trasmesso dal cavallo all’uomo, ma il contagio avviene solo attraverso il vettore delle zanzare”.

IL CONTAGIO Un cavallo è risultato positivo alla West Nile nei giorni scorsi nel territorio di Paulilatino. L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna ha comunicato alla Asl 5 di Oristano l’avvenuto contagio. Il Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria oristanese ha poi inviato al Comune di Paulilatino una proposta di ordinanza sindacale al fine di mettere subito in campo tutte le misure di prevenzione e controllo ed evitare così un’ulteriore diffusione del virus ed eventuali contagi all’uomo. Ordinanza già firmata dal primo cittadino e pubblicata nel sito internet del Comune.

I PRECEDENTI Ad agosto un uomo di Siamanna di 72 anni è risultato positivo al virus della Febbre del Nilo e si trova ancora ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Sassari. Le sue condizioni sono invariate. Nel mese di luglio erano risultati positivi alla Febbre del Nilo un gruppo di zanzare catturate da una trappola a Torregrande e due cornacchie, abbattute da un cacciatore nello stesso punto nel territorio di Solarussa. Lo scorso anno otto casi di contagio umano di West Nile nell’oristanese, quattro dei quali sono persone poi decedute.

IL VIRUS Il virus West Nile, trasmissibile dagli uccelli infetti all’uomo o ad altri animali attraverso la puntura di zanzara, nell’80 per cento dei casi da luogo a forme asintomatiche, nel 20 per cento causa sintomi simili a quelli influenzali (febbre, mal di testa, nausea e vomito) e in una percentuale inferiore all’1 per cento provoca encefaliti o meningoencefaliti.

I CONSIGLI Maria Valentina Marras, direttrice del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Asl 5, ha ricordato ai cittadini le precauzioni da attuare per evitare il contagio del virus: “È importante che in particolare anziani e fragili si proteggano adottando una serie di precauzioni  In primo luogo occorre evitare i ristagni d’acqua, dove proliferano le larve di zanzara. Per questo è necessario svuotare di frequente sottovasi di fiori, secchi, copertoni, barili; cambiare spesso l’acqua delle ciotole per animali; tenere le piscine per bambini vuote o coprirle quando non sono usate; trattare con prodotti larvicidi tombini e pozzetti di sgrondo delle acque piovane, zone di scolo e ristagno; verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite; coprire le cisterne e i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere. Per difendersi dalle punture è poi consigliato schermare porte e finestre con zanzariere, utilizzare repellenti cutanei per allontanare gli insetti, evitare di sostare in zone in cui sono presenti laghetti artificiali e ristagni d’acqua, come giardini e parchi, in particolare all’imbrunire e di notte, quando le zanzare sono più attive”.

L’AZIENDA SANITARIA La Direzione e il Dipartimento di Prevenzione della Asl 5 hanno già predisposto una capillare opera di sensibilizzazione della popolazione, coinvolgendo medici di famiglia, pediatri di libera
scelta, poliambulatori e comunità socio-assistenziali, perché i cittadini vengano informati sulle precauzioni da adottare per difendersi dalle punture di zanzara attraverso la divulgazione di materiale informativo sul virus.

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