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In vacanza in Sardegna, se ne innamora e si trasferisce: la storia del maestro Aldo

«Le prime sensazioni sono state di ammirazione per la maestosità del paesaggio naturale, e sono le stesse che ancora spesso ritrovo. Vedere i fenicotteri rosa dal vivo, scoprire le spiagge di Sant’Antioco, Carloforte, visitare Piscinas… forse lì è iniziato a prendere vita il mio “mal di Sardegna”, quello che si potrebbe anche chiamare un sogno che mi ha fatto tornare ogni volta che abbiamo potuto in vacanza anche poi con i figli. Le sensazioni di allora che ritrovo ancora sono quelle dell’antico legame con le origini naturali e storiche della vita di ognuno e insieme.»

Così Aldo Arbore, maestro elementare nato a Carpi, descrive il suo amore per la Sardegna che, nato anni e anni fa durante un periodo di ferie, l’ha portato a chiedere il trasferimento qui, ottenendo un posto a Sassari. Un colpo di fulmine, insomma, un innamoramento lampo che l’ha condotto per mano in quest’Isola che da qualche anno è la sua casa.

«Ho scoperto la Sardegna in vacanza con quella che all’epoca era la mia fidanzata» racconta «e che sarebbe diventata mia moglie e la madre dei nostri tre figli. Dopo il mio primo viaggio in traghetto con la mia prima auto nuova, una minuscola ma efficientissima C1, abbiamo attraversato l’Isola verso Cagliari.»

Ed è a questo punto che scatta qualcosa in lui, che nasce quello che è un sogno: abitarla, questa terra così granitica e particolare, e toccare con mano ogni sua peculiarità.

«Il primo giorno da isolano?» spiega «Dedicato a prendere servizio presso l’Istituto scolastico di cui avevo già avuto modo di incontrare la dirigente, una persona intraprendente e vivace.»

Ora Aldo è a Sassari in pianta stabile da due anni, ma il suo sogno rimane cercare di conoscere meglio questo lembo di terra che ha scelto come dimora.

«Da quando mi sono trasferito, ho cercato di approfondire la mia conoscenza della storia, delle caratteristiche e delle attività dell’Isola… anche se fino ad oggi non sono riuscito che a seguire in pratica solo una minima parte della mia personale agenda di desiderata. Finora ho avuto modo di esplorare maggiormente la parte meridionale-occidentale e il Nord Ovest.»

Be’, la fase di assestamento è ancora in corso, ma Aldo riuscirà a scoprire ogni segreto, ogni anfratto e ogni peculiarità, del resto «l’idea del trasferimento è nata anche per avere più tempo e occasioni nel corso delle diverse stagioni dell’anno in modo da poter scoprire ed esplorare le tante regioni e realtà di questo piccolo “continente” nel cuore del mediterraneo tirrenico».

E anche per il lavoro Arbore ha grandi sogni: «Vorrei poter continuare qui l’esperienza di impegno civile e crescita professionale iniziata a Carpi, la mia città di nascita, dove ho contribuito in passato a dare vita alla prima scuola statale montessoriana della regione. Quando l’Opera Nazionale ha espresso l’esigenza di avere una figura formata ed abilitata, e di esperienza, da coinvolgere nell’analoga situazione in via di consolidamento nel capoluogo sassarese, ho accettato di buon grado. Baden Powell, fondatore degli Scout, citava l’espressione che dice “il treno delle buone occasioni ha poche fermate” e io ho deciso di salire, anche se nel mio caso si trattava di un traghetto. Da allora ho avuto la possibilità di scoprire la vitalità dal movimento pedagogico e culturale montessoriano in questa regione in tutte le sue forme, autonome e coordinate, in un’epoca in cui l’importanza delle scelte educative in campo scolastico e non solo inizia forse finalmente a diventare una consapevolezza urgente per l’attualità e il prossimo futuro.»

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