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Tutto pronto a Elmas per Monumenti Aperti: ecco i siti aperti al pubblico

Il 3 e il 4 giugno la bellissima manifestazione Monumenti Aperti farà tappa a Elmas per mettere in mostra le bellezze del territorio.

Quattro i monumenti che saranno aperti al pubblico sabato 3 e domenica 4 giugno dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, grazie alla collaborazione di Comune di Elmas, Circolo ACLI di Elmas, Pro Loco, Gruppo Scout Agesci, Istituto comprensivo Monsignor Saba, Istituto Duca degli Abruzzi, Gruppo Speleo archeologico Giovanni Spano, Parrocchia di San Sebastiano e tanti privati cittadini che hanno offerto spontaneamente il proprio supporto.

I MONUMENTI

Scavi Romani. La posizione geografica di Elmas ha dato notevole impulso al suo sviluppo già in epoca preistorica. A testimonianza di ciò in zona “Tanca e linarbus” sono state portate alla luce
importanti emergenze nuragiche e, in località “Su planu”, sono emersi alcuni resti risalenti al Neolitico recente. C’è traccia anche dei popoli punici, lungo lo stagno di Santa Gilla, punto favorevole per le sue acque pescose e la produzione del sale. Questo favorì la formazione numerosi nuclei abitativi, costituiti da capanne per pescatori, e si sviluppò nel corso dei secoli, a partire dalla dominazione romana, una “mansio”, sorta di villaggio organizzato al servizio di alcune famiglie patrizie che nei dintorni avevano fissato la loro residenza. Proprio in quel periodo videro la luce i tre centri abitati di Semelia, Moguru e Sa mura. Durante il 1300 la “mansio” assunse le tipiche caratteristiche della villa romana, con una sua organizzazione amministrativa, sociale ed economica.

Santa Caterina, anticamente chiamato villaggio di Semelia durante il periodo medioevale. È un sito di grande importanza storica, così come fortemente evidenziato dalle numerose tracce archeologiche visibili semplicemente a occhio nudo. Era una zona strategica fin dall’antichità grazie alla vicinissima presenza dello stagno, approdo facile e sicuro e fonte di ricchezza produttiva per la pesca e la raccolta del sale. La zona di Santa Caterina ha conosciuto frequentazioni fin dal periodo neolitico, testimoniate dalle tracce nuragiche, in quello fenicio – punico e durante la dominazione romana nell’isola.

Casa Suella. Un esempio di architettura del Campidano, con l’ampio portale tipico della civiltà contadina. La casa presenta il “sistema finestrato”, una novità rispetto alla tradizionale casa a corte campidanese che fino al XIX secolo non prevedeva finestre sulla strada. L’abitazione si distingue per gli interessanti elementi formali e decorativi dello stile Liberty, che dagli inizi del XX secolo vengono accolti anche nei piccoli centri.

Chiesa di San Sebastiano. Ristrutturata di recente, è un emblema della dominazione spagnola e della vita religiosa dell’intera comunità. La chiesa viene edificata in pieno centro storico nel XVI secolo, ma di quel periodo restano solo le volte a crociera delle ultime due cappelle. L’ampliamento della chiesa è del 1880 mentre la nuova facciata neoclassica è stata realizzata nel 1931. La ricorrenza in onore del santo si festeggia il 20 gennaio, mentre il giorno prima viene acceso un falò sul sagrato attorno al quale prende forma la festa con i banchetti tipici del territorio.

 

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