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Lucidi sull’obiettivo: il Cagliari batte il Venezia e si prende le semifinali con il Parma

Il dodicesimo uomo in campo c’è. Sono i colori, i cori, le bandiere del popolo rossoblù. Poi ci sono i numeri: quelli di Lapadula e dei suoi ventuno gol in campionato: è lui il capocannoniere della serie B. In un Unipol Domus sold out, dove la parola d’ordine è “vincere”, prima del fischio d’inizio, gli applausi sono tutti per l’italo-peruviano.
Ed è sempre lui a trascinare con due splendidi gol il Cagliari verso la serie A. Vincono gli uomini di Ranieri davanti al proprio pubblico che si alza in piedi per loro. Ora occhio al Parma, martedì alle 20.30 all’Unipol Domus.

Primo tempo. Il clima è caldo in campo e sugli spalti. Tra le due compagini si percepisce la tensione: Di Bello è, infatti, costretto a intervenire per riportare la calma tra Luvumbo e Candela. Lo stesso Luvumbo che al settimo minuto gira con il sinistro, ma Jororen respinge con forza. È il Cagliari a farsi sentire spinto dal forte tifo rossoblù. Ed è sempre il Cagliari che al quattordicesimo sblocca la partita: a segnare è sempre lui, il miglior giocatore della serie B. L’ex Carboni – fischiato ogni qualvolta tocca palla- serve per sbaglio Nandez che crossa verso Lapadula e non sbaglia. La carica è quella giusta, perché non tarda ad arrivare la doppietta: la firma al diciottesimo è sempre del numero nove rossoblù grazie a un altro clamoroso dell’ex difensore sardo. L’Unipol Domus è un’esplosione di cori e applausi. Solo al trentacinquesimo si intravedono dalle parti di Radunovic i lagunari, ma l’occasione di accorciare le distanze sfuma. Ma anche Nandez al trentanovesimo si fa sfuggire l’occasione del tris. Ci riprova al quarantacinquesimo il Venezia, Radunovic però respinge con forza. Due i minuti di recupero. Finisce 2-0 questa prima frazione di gioco. Vantaggio super meritato dei sardi che hanno imposto il proprio ritmo all’inizio di gara.

Secondo tempo. Accorcia le distanze la squadra di Vanoli al settimo minuto: è Pierini a beffare Radunovic. Al sessantaduesimo dalla Nord compare uno striscione: “vicini alla Romagna”, che dà il via a un lungo applauso: è l’abbraccio di tutta la Sardegna alle persone devastate e uccise dall’alluvione in Emilia Romagna. Il Cagliari ha abbassato i suoi ritmi, ora è il Venezia a essere fin troppo presente dalle parti di Radunovic. Dalla panchina Ranieri prova a farsi sentire e il pubblico, dagli spalti a incitare la squadra. Ma sono minuti in cui i lagunari fanno tremare i rossoblu, costringendo Radunovic a intervenire spesso. Mancano dieci minuti al fischio finale e al recupero: cresce la tensione, sventolano le bandiere e si innalzano i cori. Di Bello concede cinque minuti di recupero. Il pubblico si alza in piedi: “Forza Cagliari”. Il Cagliari vince ci vediamo martedì contro il Parma.

CAGLIARI (4-3-1-2): Radunovic, Zappa, Dossena, Altare, Obert (61’ Azzi), Nandez (76’ Kourfalidis), Deiola (72’ Rog), Makoumbou, Mancosu (46’ Goldaniga), Luvumbo (62’ Prelec), Lapadula. A disposizione: Aresti, Goldaniga, Rog, Viola, Millico, Prelec, Lella, Barreca, Pavoletti, Azzi, Kourfalidis, Di Pardo. All. Ranieri

VENEZIA (3-4-1-2): Joronen, Hristov, Svoboda, Carboni (83’ Sverko), Candela (Pierini 46’)
Tessmann, Andersen (Milanese 62’), Zampano (82’Tcherychev), Ellertsson (77’ Novakovich), Pohjanpalo, Johnsen. A disposizione: Maenpaa, Bertinato, Neri, Busio, Novakovich, Modolo, Ciervo, Tcherychev, Pierini, Sverko, Remy, Milanese. All. Vanoli

Arbitro: Di Bello di Brindisi

Marcatori: Lapadula 14’- 18’,

Ammoniti: Ellertsson, Hristov, Dossena, Kourfalidis,

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