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Tore Burruni, il pugile sardo campione del mondo che entrò nella storia

58 anni fa, il 23 aprile del 1965, Alghero festeggiava la vittoria di Tore Burruni per il titolo di campione del mondo. Quella notte indimenticabile al Palasport di Roma, dove sconfisse il talentuoso Pone Kingpetch proveniente dalla Thailandia, e il suo trionfale ritorno nella sua amata città, sono eventi che resteranno per sempre nella storia dello sport sardo.

Salvatore Burruni, detto Tore (Alghero, 11 aprile 1933 – Alghero, 30 marzo 2004), è stato un pugile italiano, olimpionico a Melbourne 1956, campione nazionale (1958-1959), europeo (1961-1964) e, dal 23 aprile 1965 al 14 giugno 1966, campione del mondo dei pesi mosca; l’ultimo ad essere unanimemente riconosciuto da tutti gli organismi del pugilato. Fu anche campione europeo dei pesi gallo dal 1968 sino al ritiro dalle competizioni (1969).

Burruni passò professionista nel 1957, nella scuderia di Umberto Branchini. Al settimo match, il 15 febbraio 1958, subì la sua prima sconfitta, ai punti, dal più esperto Aristide Pozzali. Il cremonese sarà l’unico italiano a riuscirci nei dodici anni di carriera professionistica del pugile sardo.

Il 27 settembre 1958 Burruni divenne campione italiano dei pesi mosca. Dopo quattro vittoriose difese del titolo italiano, il 29 giugno 1961, ad Alghero, Burruni conquistò anche il titolo europeo, battendo ai punti il finlandese Risto Luukkonen che lo sovrastava nettamente in altezza. Difese in seguito il titolo, sempre vittoriosamente, contro l’inglese Derek Lloyd, l’ispano-marocchino Mimoun Ben Ali, il francese Pierre Rossi, il francese René Libeer e il giovane scozzese Walter McGowan.

Federazione puglistica italiana

Salvatore Burruni  conquista il titolo mondiale battendo a Roma il thailandese Pone Kingpetch. Ormai ultratrentenne, Burruni era stato sinora evitato dai campioni del mondo in carica, ma la vittoria su McGowan gli aveva permesso di collocarsi in cima alle classifiche degli sfidanti al titolo mondiale dei pesi mosca. Grazie all’organizzazione della ITOS di Rino Tommasi, il thailandese Pone Kingpetch accettò di incontrare il Campione d’Europa al Palasport dell’EUR, ma a patto di incassare l’enorme borsa di 60 000 dollari. Pretese inoltre un arbitro neutrale e il soggiorno pagato di quattro persone a spese dell’organizzazione. Nonostante ciò, il 23 aprile del 1965, Burruni lo travolse sul piano del ritmo, della continuità, della potenza, conquistando il titolo mondiale con un enorme margine di punti. Era il quinto italiano, dopo Carnera, D’Agata, Loi e Mazzinghi a indossare la cintura mondiale.

A trentasei anni, Burruni si ritirò, con la cintura continentale ancora indosso. Morì nel 2004 nella città natale di Alghero dove era nato quasi 71 anni prima.

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